La perdurante instabilità della regione saheliana
La regione del Sahel continua ad essere caratterizzata dalla proliferazione di fenomeni di instabilità legati all’insorgenza etnica, al terrorismo di matrice jihadista e all’attività dei network criminali. Crimine, jihadismo e insorgenza etnica sono tre manifestazioni violente di uno stesso, profondo, disagio popolare che affonda le proprie radici nelle inefficienze degli Stati della regione, nella perdurante emergenza umanitaria, nel drammatico livello di sottosviluppo e nella mancanza di adeguate tutele politiche per le minoranze etniche e per i gruppi sociali emarginati. Il Mali, nel suo travagliato, incompleto e complesso processo di pacificazione dopo la guerra civile del 2012-2014, continua ad essere l’epicentro del jihadismo regionale, la base logistica per i network terroristici nei Paesi vicini e il punto di passaggio, assieme al Niger, per i flussi di migranti irregolari che tentano di raggiungere l’Europa. Nonostante gli sforzi della Comunità internazionale e delle organizzazioni regionali, i fenomeni d’ instabilità continuano a diffondersi, dimostrando una inaspettata resilienza. Tuttavia, le cause originarie dell’instabilità saheliana appaiono destinate a protrarsi ancora lungo in ragione dell’eccessivo accento posto, a livello nazionale e multilaterale, sull’adozione di misure militari di contrasto a criminalità, insorgenza e terrorismo che per la grave inadeguatezza dei programmi umanitari e di sviluppo in favore delle popolazioni della regione.
Scarica la nota dell’Osservatorio di Politica Internazionale (n.83- dicembre 2018)