La Repubblica di Moldova al bivio. Occidente o Oriente?
An Assessment of the Presidential Elections in the Republic of Moldova published by New Strategy Center – Romania and Centro Studi Internazionali – Italy
Considerando il modo in cui la campagna elettorale si è sviluppata, l’elezione a Presidente di Igor Dodon, il candidato socialista e promotore di legami più stretti con la Federazione Russa, era prevedibile.
Tuttavia, non sarà questo a cambiare radicalmente la situazione nella Repubblica di Moldova.
L’ex Stato sovietico non avrà possibilità di prospettive di adesione all’UE in futuro e continuerà il suo “doppio gioco”, oscillando tra Oriente e Occidente in un disperata ricerca di fondi e sostegno per la sopravvivenza.
Dal punto di vista geopolitico, il miglior atteggiamento dell’Occidente potrebbe essere una strategia attendista, forse spinta fino al limite dello stallo.
Dal 2003, l’iniziativa strategica è costantemente appartenuta allo spazio Euro-Atlantico. Ad oggi, l’iniziativa è passata nelle mani della Russia attraverso l’elezione di un Presidente sostenuto dalla campagna fotografica insieme a Vladimir Putin.
Ora, la Russia dovrebbe essere lasciata sola di fronte alla Repubblica di Moldavia. Fino ad oggi, essa non ha fatto altro che cercare di minare il fronte filo-europeo a ChiÅŸinău, ma ora è possibile trovare nel nuovo Presidente un potente alleato.
Non avendo nè la capacità di raccogliere fondi per lo sviluppo economico, nè di promuovere investimenti in infrastrutture e senza chi possa esercitazione una efficace influenza nella Repubblica di Moldova, la Russia sarà costretta ad agire. Cosa farà? Che cosa sarà in grado di fare? Nella migliore delle ipotesi, forse niente. Nel peggiore dei casi (Forzata federalizzazione), commetterà un errore. Le ipotetiche reazioni causate dalle forti pressioni della Russia potrebbero cambiare rapidamente gli equilibri di potere a Chisinau e nella Regione.