Attacco Trump in Siria, Margelletti (Ce.S.I): Con uscita Assad senza strategia è rischio jihadisti_IntelligoNews

Attacco Trump in Siria, Margelletti (Ce.S.I): Con uscita Assad senza strategia è rischio jihadisti_IntelligoNews

04.06.2017

Gli Usa hanno attaccato la base siriana da dove, secondo le ricostruzioni finora emerse, sarebbe partito il presunto attacco con gas chimici sui ribelli. Attacco che Russia e Siria, fin dal primo momento, hanno negato e smentito parlando di attacco aereo su alcuni depositi dei ribelli in cui sarebbero state presenti gas, i quali, colpiti, si sarebbero sprigionati. IntelligoNews ha chiesto, su questo, l’opinione del prof. Andrea Margelletti, presidente del Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali ed esperto di geopolitica, secondo cui si tratta di uno ‘‘scappellotto sulle mani ad Assad. Il vero fallimento – dice – è che non abbiamo un’alternativa, perché che Assad debba andare via è un dato che mi pare assolutamente acclarato; ma se va via senza un sostituto arrivano gli jihadisti, e questo è un altro dato assolutamente acclarato’’.

L’attacco Usa alla base aerea in Siria, secondo Lei, è sintomo di un cambio di strategia di Trump?
‘‘No, perché non vedo alcuna strategia’’.

Siamo di fronte al classico caso del ‘‘massimo risultato con il minimo sforzo’’, ovvero gli Usa che bypassano l’Onu e il veto russo, con la conseguenza di evitare che i quattro membri permanenti del Consiglio di Sicurezza potessero intervenire singolarmente?
‘‘Guardi, qui non è partita una campagna aerea come Desert Fox contro Saddam Hussein. Gli americani, di fronte all’indignazione di milioni di elettori, hanno dato uno scappellotto sulle mani ad Assad. Qui nasce e qui muore’’.

Assad si può considerare l’anello debole nello scacchiere internazionale attuale? È ‘‘sacrificabile’’?
‘‘La storia che Assad è sacrificabile è molto divertente. Mi viene chiesto praticamente da tutti. Lei sarebbe così cortese da dirmi chi l’Occidente propone al posto di Assad? Il vero fallimento è che non abbiamo un’alternativa, perché che debba andare via è un dato mi pare assolutamente acclarato; ma se va via senza un sostituto arrivano gli jihadisti, e questo è un altro dato assolutamente acclarato. Il punto vero non è se debba andare via o meno, ma chi va al posto suo’’.

Cosa pensa delle parole di Mosca che parla di ‘‘aggressione su un pretesto’’?
‘‘La Siria, per Mosca, è l’unico alleato strutturato nell’area e mi pare assolutamente evidente e comprensibile che Mosca stia facendo una partita a favore di Damasco. Ma sono anche altre le domande che ci dovremmo fare in questo senso e questa riflessione la faccio con voi di IntelligoNews che siete sempre molto attenti’’.

Si spieghi meglio.
‘‘Ci sono soldati americani o stranieri, forze speciali e non solo in Siria? Pare di sì. La coalizione internazionale, tolga la Russia, sta bombardando la Siria? Assolutamente si. Gli israeliani stanno facendo incursioni, la più recente solo pochi giorni fa, in Siria? Si. La Siria ha un ambasciatore alle Nazioni Unite? Sì. È uno stato sovrano? Sì. Ha invitato americani e coalizione internazionale a bombardare sul proprio territorio? No. Ha invitato americani e altre forze speciali occidentali a fare incursioni sul proprio territorio? No. Allora, o il diritto internazionale vale per tutti o non vale per nessuno. Perché altrimenti poi si fa confusione ed è un attimo, facendo i gendarmi del mondo, andare a rovesciare tutti i governi che non ti piacciono. Con questo, lo dico con chiarezza assoluta, non sto difendendo Assad, ma voglio significare che ciò può verificarsi in qualsiasi altro Paese del mondo’’.
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Molti si fanno domande non solo sull’attacco Usa ma anche sull’antefatto, sulle prove e sulla reale dinamica dei fatti. Sui gas e da dove realmente siano arrivati. Tutto si basa, al momento, sui resoconti dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, di cui in molti dubitano. Lei come la pensa?**
‘‘Se nel 2014 Assad ha consegnato le armi chimiche e i servizi segreti di tutto il mondo hanno detto ‘va bene, le ha consegnate’, i casi sono due: o l’intelligence mondiale è un circo a tre piste, oppure quelli non hanno bombardato con le armi chimiche e hanno bombardato un obiettivo dove c’erano armi chimiche di qualcun altro. Mi pare del tutto evidente. Vede io uso un po’ di buon senso e il punto vero è che o i servizi segreti di tutto il mondo si sono fatti menare per il naso o l’aviazione siriana ha bombardato un obiettivo e ha colpito un deposito di armi chimiche le quali poi sono esplose. E a questo punto, per logica, le armi chimiche non erano di Assad ma dei ribelli. Quando noi, in qualche maniera amici dei ribelli, nel 2014 abbiamo chiesto ad Assad di consegnare le armi chimiche, non lo abbiamo chiesto anche ad altri’'.

Fonte: IntelligoNews.it

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