Tripolitania e Cirenaica fanno dei passi avanti nell’unificazione economica del paese
Il 12 gennaio, nella cittadina di Brega è avvenuto un importante incontro tra i rappresentanti del Governo di Accordo Nazionale di Tripoli (GNA) e le rispettive controparti della Cirenaica. In tale assise si è discusso della possibilità di effettuare importanti passi avanti nell’unificazione del paese attraverso la leva economica. Nello specifico, nel quadro del Libyan Economic Dialogue, le parti hanno statuito una visione comune per un budget 2021 unificato per l’intera Libia al fine di migliorare i servizi ai cittadini, intervenire nella riqualificazione delle infrastrutture del paese, con particolare riferimento alla rete elettrica, e gestire più efficientemente i profitti petroliferi, con il supporto delle istituzioni finanziarie internazionali.
L’incontro è stato presieduto dal Ministro degli Esteri del GNA, Mohammed Syala, il quale ha definito l’intesa economica come una premessa beneaugurante per quella politica. All’incontro hanno preso parte anche il Ministro delle Finanze del GNA, Faraj Boumtari, il Sotto-segretario del Ministero delle Finanze, Mujahid Ghaith, e il Governatore della Banca Centrale parallela di al-Bayda, in Cirenaica, Ali al-Habri. L’intesa è stata positivamente accolta dalla missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL), che ha però ricordato come la sua attuazione concreta non possa prescindere dal rafforzamento di un’intesa politica che avvii il processo dell’unificazione.
Oltre al budget unificato, un altro step è stato raggiunto nell’unificazione monetaria. Misbah al-Akkari, membro della Banca Centrale Libica, ha annunciato la modifica del tasso di cambio del dinar libico (al 17 gennaio, 1 dollaro vale 4.4606 dinar) comunicandolo a tutte le istituzioni bancarie e finanziarie del paese. Syala ha accolto con favore quest’operazione, richiamandosi ad uno sforzo collettivo per liberare gli asset congelati dello Stato libico.
Le dinamiche riguardanti la struttura dell’economia libica sono estremamente rilevanti, soprattutto alla luce del cessate-il-fuoco – ancora vigente – tra il governo tripolino e le forze legate ad Haftar. Questa nuova fase potrebbe altresì favorire uno spazio di manovra e de-escalation anche fra le grandi potenze esterne sempre più coinvolte nell’arena libica, come dimostrano l’incontro tra l’Ambasciatore turco a Tripoli, Serhat Aksen, e i rappresentanti di alcune municipalità tripolitane, e quello tra l’Ambasciatore italiano, Giuseppe Buccino, e il Presidente della Compagnia Petrolifera Nazionale (NOC), Mustafa Sanalla, i quali, peraltro, hanno discusso del ritorno degli investimenti petroliferi italiani in Libia.