Sei Mesi di Crisi del Mar Rosso: lessons learned ed impatti economici
Il 19 ottobre 2023, il cacciatorpediniere statunitense, classe Arleigh Burke, USS Carney, in navigazione nel Mar Rosso come parte del Carrier Strike Group 12 della portaerei USS Gerald R. Ford, schierato nella regione per rafforzare la deterrenza statunitense dopo gli attacchi terroristici condotti da Hamas contro Israele il 7 ottobre, intercettava ed abbatteva tre missili da crociera (LACM – Land Attack Cruise Missile) ed una serie di droni d’attacco (OWA UAV – One Way Attack Unmanned Aerial Vehicle) lanciati dallo Yemen verso il territorio israeliano. Nell’arco del mese successivo, il gruppo armato Houthi, responsabile di questo primo attacco, avrebbe reiteratamente tentato di colpire lo stesso bersaglio, senza successo, con salve di OWA UAV, LACM e missili balistici (BM), nella quasi totalità dei casi neutralizzati dall’azione combinata delle architetture di difesa aerea israeliana e del dispositivo aeronavale statunitense dispiegato nell’area. Il fallimento di queste operazioni ha spinto dunque la milizia a cambiare profondamente la propria linea d’azione, indirizzando la minaccia del proprio arsenale militare verso il traffico marittimo transitante per lo Stretto di Bab el-Mandeb, disarticolando profondamente le rotte commerciali internazionali con impatti significativi sulle supply chain europee.
A partire dall’eli-assalto e dirottamento, il 19 novembre 2023, della nave cargo Galaxy Leader, gli Houthi hanno infatti lanciato reiteratamente centinaia di OWA UAV e decine di missili antinave, sia da crociera (ASCM – Anti-Ship Cruise Missile) sia balistici (ASBM – Anti-Ship Ballistic Missile), contro le imbarcazioni, civili e militari, in transito o stazionamento nel settore, generando un sensibile incremento dei costi di assicurazione e riassicurazione per le navi commerciali in transito. Il profondo deterioramento della situazione securitaria ha quindi comportato, a partire dal 19 dicembre 2023, il lancio, con il contributo di una coalizione internazionale a guida statunitense, dell’operazione “Prosperity Guardian” avente la missione di difendere la libertà di navigazione nell’area, anche attraverso la condotta di bersagliamenti aeronavali di precisione contro assetti ed infrastrutture impiegate o riconducibili agli Houthi in Yemen. Possibilità quest’ultima concretizzatasi a partire dal 12 gennaio 2024 con l’avvio di una campagna di bombardamenti sia contro obiettivi pianificati, sia su bersagli di opportunità, individuati attraverso una pervasiva attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR – Intelligence, Surveillance and Reconnaissance). L’operazione, coordinata dal Comando Centrale statunitense (USCENTCOM – US Central Command), è poi stata affiancata, a partire dal 19 febbraio 2024 da una missione europea denominata “Aspides”, con mandato unicamente difensivo rispetto alla sicurezza del traffico marittimo.