Nell’ Uttar Pradesh ha stravinto il partito nazionalista induista
Lo scorso 7 marzo si sono concluse le elezioni locali in Uttar Pradesh, lo Stato più popoloso dell’India. Le consultazioni hanno visto la vittoria schiacciante del Bharatiya Janata Party (BJP), il partito di maggioranza del Primo Ministro Narendra Modi. Il BJP si è assicurato 255 seggi dei 400 disponibili, una chiara maggioranza che consentirà un ampio margine nell’assemblea legislativa regionale. Simili risultati sono stati raggiunti anche negli Stati di Goa, Manipur ed Uttarakhand.
Con il risultato ottenuto, l’attuale governatore Yogi Adityanath si è assicurato la rielezione ad un secondo mandato. Si tratta della prima volta in oltre trent’anni che un governatore dell’Uttar Pradesh viene confermato in carica.
Monaco induista, Adityanath si è distinto in questi anni per una progressiva estremizzazione del nazionalismo induista propria del pensiero politico del BJP e per l’adozione di una retorica sempre più polarizzante nei confronti della minoranza musulmana. Il governatore si è fatto promotore di leggi controverse quali il divieto ai matrimoni interreligiosi (per impedire a giovani musulmani di convertire attraverso il matrimonio giovani induiste, come sostenuto da molti esponenti del BJP) o di macellazione delle mucche. Entrambi i provvedimenti hanno contribuito alla polarizzazione sociale e all’aumento delle tensioni tra la comunità induista e la minoranza musulmana. I sospetti lanciati sul possibile proselitismo dei musulmani attraverso il matrimonio hanno portato a episodi di violenza da parte dei gruppi nazionalisti verso la popolazione musulmana, arrivando anche a causare la morte di giovani ragazzi. Allo stesso modo, la legge sul divieto della macellazione delle mucche ha fortemente penalizzato i commercianti di carne, che sono principalmente o musulmani o dalit (intoccabili).
L’esito delle elezioni, dunque, ha messo in evidenza il gradimento popolare di cui gode Adityanath, che non sembrava affatto scontato nelle settimane precedenti, in cui la situazione causata dalla coda lunga degli effetti della pandemia aveva messo in discussione i consensi per il BJP. Fattori quali l’aumento dell’inflazione, l’alto tasso di disoccupazione e il rallentamento dell’economia, infatti, erano attribuiti dal dibattito pubblico alla scarsa gestione attuata dal governo dell’emergenza legata al Covid-19. Proprio le difficoltà vissute dalla popolazione, tuttavia, potrebbero aver contribuito a polarizzare l’elettorato e aver reso così più suscettibile parte della popolazione alla narrativa nazionalista induista promossa dal BJP.
Il caso dell’Uttar Pradesh potrebbe rappresentare una traiettoria per il BJP da seguire anche a livello nazionale, soprattutto in vista delle elezioni del 2024. In un momento in cui le opposizioni sembrano faticare a trovare una piattaforma politica in grado di erodere il successo del partito di governo, il BJP potrebbe contare sulle amministrazioni locali per consolidare ed ampliare ulteriormente la propria base di consenso sia nelle aree urbane sia in quelle rurali, nella speranza di mettere in sicurezza un eventuale terzo mandato alle prossime legislative. Tuttavia, la spinta sulla narrativa nazionalista induista potrebbe a sua volta acutizzare le tensioni sociali e il risentimento da parte delle comunità penalizzate dalle scelte politiche del partito, con pericolose conseguenze per la stabilità interna.