Fine della tregua tra TTP e autorità pakistane
Terrorismo e Radicalizzazione

Fine della tregua tra TTP e autorità pakistane

Di Giulio Valenti
01.12.2022

Mercoledì 30 novembre, il Movimento Talebano del Pakistan (TTP) ha condotto un attacco suicida contro un veicolo della polizia, nei pressi di Quetta, capitale della provincia del Baluchistan. L’esplosione, registrata nell’area urbana di Baleli, ha provocato quattro decessi ed il ferimento di oltre venti individui, la maggior parte dei quali poliziotti incaricati di presidiare una campagna di immunizzazione contro la poliomielite. Gli operatori coinvolti nelle campagne vaccinali sono spesso soggetti ad attacchi armati nel Paese e solo nell’ultimo decennio sono stati vittime di un centinaio di omicidi. L’attentato di Quetta, preceduto, negli ultimi due giorni, da una breve sequela di attacchi ad agenti di polizia nei distretti nord-occidentali del Pakistan, sancisce la ripresa dell’offensiva militare ad opera della compagine jihadista. Gli attacchi del TTP avevano subito una frenata a giugno, quando la mediazione dell’Emirato Islamico d’Afghanistan aveva permesso il raggiungimento di un cessate il fuoco tra le autorità pakistane e il TTP, gruppo ideologicamente vicino ai talebani afghani al governo a Kabul. L’accordo, disatteso più volte ma ufficialmente rimasto in vigore, impegnava il governo del Pakistan a rilasciare i combattenti catturati e a ridurre la propria presenza militare nei distretti tribali del Khyber Pakthunkhwa, roccaforte del movimento talebano pakistano, in cambio della cessazione delle numerose azioni armate condotte dal TTP. Dal 2018, in seguito all’incorporamento di numerosi gruppi jihadisti e talebani, il movimento è infatti tornato ad essere la principale minaccia nel Paese, specializzandosi negli attacchi rivolti contro militari e polizia. Nell’arco del 2021 si è reso responsabile di 282 attentati ai danni delle forze di sicurezza pakistane. La tregua è venuta meno il 28 novembre, quando il TTP ha dichiarato che a causa delle ripetute operazioni militari condotte dal Pakistan nei distretti tribali a nord ovest, l’accordo risulta violato ed i mujahedin hanno l’obbligo imperativo di compiere attentati in tutto il Paese. In una dichiarazione successiva in cui ha rivendicato l’attentato a Quetta, il gruppo ha affermato che la recente ondata di azioni armate ha lo scopo di vendicare l’assassinio del comandante Omar Khalid Khorasani, figura di rilievo del movimento rimasta uccisa il 7 agosto, durante il cessate il fuoco, nella confinante provincia afghana di Paktika. Non è inoltre secondario che la violazione della tregua avvenga immediatamente dopo l’annuncio, da parte del Ministro degli Esteri pakistano, di un’imminente visita a Kabul per discutere di sicurezza regionale. L’Afghanistan, collocato nelle vicinanze delle roccaforti del TTP, ha finora rappresentato un vantaggio strategico per i talebani pakistani, in grado di sfuggire alle forze di sicurezza di Islamabad rifugiandosi oltre il confine afghano. Un eventuale accordo tra Pakistan ed Emirato Islamico sul controllo del confine risulterebbe in un forte contraccolpo per le capacità operative del TTP.

Articoli simili