Test missilistico cinese: la tecnologia ipersonica si conferma al centro della nuova corsa agli armamenti
Secondo diverse fonti americane, la Cina avrebbe effettuato un test missilistico con tecnologia ipersonica lo scorso agosto. Dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe che gli Stati Uniti siano stati colti di sorpresa dal test, soprattutto per via dei significativi progressi raggiunti da Pechino nel campo dell’ipersonico.
Nel caso specifico, il sistema testato sarebbe un vettore ipersonico con capacità di rientro installato su un razzo spaziale Long March 2. Il veicolo di rientro ipersonico, una volta raggiunta l’orbita terrestre bassa a bordo del razzo, avrebbe compiuto un giro completo del globo prima di dirigersi, a velocità ipersonica, verso il target designato. Stando alle prime ricostruzioni dell’accaduto, il veicolo di rientro ipersonico avrebbe mancato l’obiettivo di circa 30 km.
Il governo di Pechino ha negato di aver eseguito un simile test a scopi militari. Tuttavia, il livello di allarme a Washington rimane molto elevato, con le prime conferme ufficiali da parte di diversi esponenti del Pentagono in merito all’effettiva esecuzione di tale test da parte delle autorità cinesi che lasciano trapelare una forte preoccupazione da parte dell’establishment militare a stelle e strisce. Un tale sistema, in grado di viaggiare a velocità ipersonica e di manovrare a velocità estreme, risulta estremamente difficile sia da intercettare ma anche da rilevare. Si noti, infine, che tale sistema ipersonico cinese potrebbe essere armato con testate nucleari.
Quanto detto chiarisce perché i principali attori globali nel campo militare stiano investendo ingenti quantità di risorse su questa tecnologia innovativa. La Russia, ad esempio, ha recentemente effettuato diversi test del missile ipersonico Zircon. In questo caso il missile è stato lanciato da navi e da sottomarini della flotta di Mosca, e non attraverso un lanciatore spaziale come invece è stato fatto da Pechino. I risultati anche in questo caso sembrano essere molto significativi.
A tal riguardo, anche gli Stati Uniti hanno di recente testato diversi sistemi d’arma che sfruttano la velocità ipersonica. I sistemi avio lanciati sembrerebbero essere quelli più maturi, mentre per i sistemi lanciati da mezzi navali, terrestri e sottomarini si prevedono tempi di sviluppo più lunghi. I test che, invece, riguardano un vettore orbitale con capacità di rientro come quello cinese sono ancora in fase di progettazione. In generale, si potrebbe però affermare che gli Stati Uniti scontino un ritardo sulla tecnologia ipersonica rispetto a Cina e Russia.
Tale tecnologia di per sé esiste sin dai tempi della Guerra fredda. Tuttavia, il suo sviluppo ha visto un larghissimo ampliamento negli ultimi anni, tanto da divenire uno dei principali terreni di sfida tra le grandi potenze militari. Seguendo le recenti tendenze e considerati gli ingenti investimenti effettuati, è possibile che questa nuova tecnologia diventi presto una delle componenti principali degli apparati militari delle grandi potenze e che sia potenzialmente in grado di modificare gli equilibri internazionali.