Multilateralismo e Multipolarismo nell’Agenda di Xi al Boao Forum
Lo scorso 20 aprile, il Presidente cinese Xi Jinping è intervenuto all’edizione virtuale del Boao Forum – il “World Economic Forum asiatico” – con un discorso di apertura che, come in passato, è stato funzionale a delineare le direttrici di politica estera del governo cinese e a porre la Cina al centro di un nuovo sistema internazionale multipolare. I punti toccati da Xi corrispondono alle priorità già evidenziate da Pechino nell’ufficializzazione del nuovo Piano Quinquennale e riflettono una continuità di obiettivi rispetto all’agenda politica impostata dal Presidente già negli ultimi anni, nella quale crescita economia, nuovi standard e transizione tecnologica sono funzionali a raggiungere l’obiettivo di lungo termine della “grande rinascita della nazione cinese”.
Infatti, Xi Jinping si è pronunciato a favore di un’economia mondiale aperta e ha sottolineato come tentativi di decoupling – soprattutto tecnologico – operino contro principi economici e di mercato. Non sorprende, quindi, il successivo rilancio di Xi della Belt and Road Initiative nella sua dimensione digitale, ecologica e sanitaria come cardine della cooperazione globale.
Il discorso del leader cinese, inoltre, è stato funzionale a riposizionare la Cina al centro della crescita e degli equilibri politico-economico in Asia, per cercare di contrastare il ritrovato attivismo politico degli Stati Uniti nella regione. Sottolineando l’adesione al principio di non interferenza negli affari interni e condannando come anacronistici i tentativi di recuperare una mentalità da competizione bipolare portati avanti dall’Amministrazione Biden, Xi è sembrato voler giocare la carta del multipolarismo in Asia per riaffermare il ruolo della Cina all’interno di essa. In un momento in cui Washington sta rilanciando i rapporti con gli attori regionali per recuperare lo spazio perso, la “Davos asiatica” è stata il palco dal quale il Presidente cinese ha voluto rilanciare la Cina come promotore di sviluppo e come attore in grado di guidare un rinnovato multipolarismo asiatico dall’interno dello stesso continente.