La presenza cecena in Siria: ruolo e prospettive
Uno degli aspetti più significativi che si sono potuti osservare in seguito allo scoppio della guerra civile in Siria, nel 2011, è senz’altro legato alla presenza di combattenti stranieri. La vasta mobilitazione verso gli scenari di conflitto siriani non ha precedenti, apparentemente, nell’epoca post-bipolare. Tra i gruppi più attivi nel fronteggiare le truppe di Assad, si sono distinti i miliziani ceceni, la cui presenza sul territorio siriano risale a quasi due anni fa.
Nel mese di ottobre del 2012, infatti, alcuni esponenti dell’Emirato del Caucaso fecero la loro prima apparizione ad Aleppo, durante l’assalto alla base dell’aviazione siriana condotta al fianco dei militanti del Nusrah Front e del Free Syrian Army. Alcuni mesi più tardi, il 26 marzo del 2013, un video diffuso dal Kavkaz Center, annunciava la creazione di Jaish al Muhajirin al-Ansar (JMA, conosciuta anche come Army of Emigrants and Helpers), organizzazione “ombrello” destinata a raccogliere i miliziani stranieri, prevalentemente di etnia caucasica, che sostenevano la lotta contro il regime di Bashar al-Assad. La nascita di JMA ha consentito di coordinare l’attività di vari gruppi che, nei primi convulsi mesi seguiti all’inizio del conflitto, operavano in modo indipendente l’uno dall’altro. Tra questi figurano: la Brigata dei Migranti, la Brigata di Khattab e l’Esercito di Muhammad.
Le prime offensive sul campo sono state sferrate nella zona di Aleppo e, complessivamente, le operazioni dei miliziani ceceni si sono concentrate nell’area nord-occidentale della Siria, arrivando a coprire la città costiera di Latakia, contesa tra l’Esercito di Assad e l’ampio schieramento delle milizie anti-regime. Al momento, si stima che in Siria siano presenti all’incirca 1000/1500 combattenti ceceni, molti dei quali non provengono direttamente dal territorio della Federazione Russa, ma sarebbero per lo più “figli” della diaspora cecena, causata da più di un decennio di guerra con Mosca. Conseguentemente, i ceceni attivi sul fronte siriano giungono anche dalla Turchia, dalla Giordania e dall’Egitto.