Cina: la selezione dei delegati al Congresso
Il 26 settembre, è stata annunciata la conclusione della selezione dei 2.296 delegati al XX Congresso del Partito comunista cinese (PCC). Nonostante i media statali cinesi pongano l’accento sulla crescente rappresentatività della delegazione, dai dati sembra emergere una sostanziale continuità col passato. La lista, infatti, non contiene sorprese e conferma la presenza di tutti i vertici politici e militari, dei leader di partito e dei governatori provinciali. Questo sembra indicare che all’interno del PCC è stato trovato un consenso generale sulle scelte da fare al Congresso e, di conseguenza, che la fase di transizione e l’atteso rimpasto dovrebbero essere indolore.
In particolare, comparando la lista dei delegati con quella del XIX Congresso, tenutosi nel 2017, è possibile osservare come la percentuale di esponenti del mondo del lavoro, comprendente operai, contadini, tecnici e professionisti, sia rimasta invariata con il 33,6% del totale, pari a 771 membri. Nessuna modifica, rispetto a 5 anni fa, si registra nel dato relativo alle minoranze etniche che saranno presenti con 264 delegati, pari all’11,5% del totale. È cresciuto, invece, il numero delle donne che rappresentano, oggi, il 27% della delegazione, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2017.
In questo quadro, l’enfasi posta sulla maggiore rappresentatività sembra riflettere la retorica dei vertici di Partito che puntano a mobilitare la base e presentare il Congresso come lo specchio reale della società, nonché la prova del funzionamento di quello che Pechino definisce un processo “democratico e intrapartitico”. Mutamenti minimi riguardano la composizione anagrafica della delegazione che registra un’età media di 52,2 anni, leggermente superiore a quella di 51,8 dello scorso congresso. Nel complesso, meno spazio è stato dato ai rappresentanti al di sotto dei 55 anni che saranno pari al 59,7%, con un calo di 10 punti percentuali rispetto al 2017.