Captagon: il traffico di anfetamine all’ombra della guerra civile siriana e dell’instabilità mediorientale
Middle East & North Africa

Captagon: il traffico di anfetamine all’ombra della guerra civile siriana e dell’instabilità mediorientale

By Marco Di Liddo and Lorenzo Marinone
07.01.2020

Lo scorso primo luglio una brillante operazione della Guardia di Finanza ha condotto al sequestro, nel porto di Salerno, di 14 tonnellate di anfetamine, pari ad oltre 84 milioni di pasticche, destinate presumibilmente ad inondare il mercato europeo degli stupefacenti. Si tratta del più grande quantitativo di anfetamine mai sequestrato a livello mondiale.

Nella fattispecie, il carico intercettato dalla Guardia di Finanza era costituito dalla sostanza psicotropa “captagon”, prodotta soprattutto in Medio Oriente (Libano, Siria ed Iran) e conosciuta con l’epiteto di “droga dell’ISIS”, a causa del frequente uso da parte dei miliziani terroristi e del suo rinvenimento nelle abitazioni degli attentatori di Parigi nel 2015.

Sebbene il captagon sia chiamato “droga dell’ISIS”, esiste più di un dubbio sulla reale capacità del gruppo di produrre e commercializzare ingenti quantità di quella sostanza stupefacente per ragioni logistiche, geopolitiche e, parzialmente, ideologiche. Viceversa, appaiono molto più concrete le possibilità che il traffico di captagon dal Medio Oriente all’Europa sia gestito da altri soggetti statali e para-statali che nulla hanno a che vedere con la galassia jihadista, inclusi oligarchi siriani vicini ad Assad, uomini di Hezbollah ed imprenditori criminali nell’orbita dei Pasdaran iraniani.

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