“La Moldavia Europea”, la manifestazione oceanica a favore dell’UE
Il 21 maggio scorso, più di 75.000 cittadini moldavi si sono radunati nella piazza della Grande Assemblea Nazionale di Chişinău, dove hanno partecipato alla manifestazione europeista promossa dalla Presidente della Repubblica Maia Sandu.
“La Moldavia Europea”, questo il nome della manifestazione, ha rappresentato la volontà di una grande parte del popolo moldavo di proseguire ed accelerare il processo di integrazione europea del Paese, ufficialmente candidato dal 23 giugno 2022.
La manifestazione è avvenuta in un contesto di forti tensioni politiche, sociali ed economiche. Infatti, in particolare a partire dall’estate 2021, con l’insediamento del governo moldavo a guida PAS (Partito Azione e Solidarietà), di orientamento filoeuropeo e filoatlantico, la Russia ha operato un progressivo rincaro del prezzo del gas a fini di pressione politica sulla Moldavia, suo principale acquirente. La Moldavia è entrata, dunque, in una profonda crisi energetica, cui si sono aggiunte le conseguenze del conflitto nella vicina Ucraina, con Chişinău che ha duramente condannato l’invasione russa.
La già grave situazione generale si è inasprita sempre più, soprattutto a causa dalle crescenti minacce all’integrità territoriale e allo stesso “ordine costituzionale” del Paese da parte russa. Per quanto riguarda il primo aspetto, il governo moldavo fa riferimento al rischio di riconoscimento della secessione della Transnistria e alla sua eventuale annessione alla Russia. Parallelamente, per quanto riguarda il secondo aspetto, la Presidente Sandu ha individuato le attività di sovversione e di influenza politica esercitate dal Cremlino attraverso l’utilizzo di proxy locali, nello specifico il movimento politico Șor e le figure istituzionali quali l’ex Capo dello Stato Igor Dodon.
Proprio in occasione della manifestazione del 21 maggio, Sandu ha voluto nuovamente evidenziare le preoccupazioni del governo circa i tentativi russi di ostacolare l’integrazione europea del Paese attraverso forme di ingerenza negli affari interni e alimentando le agitazioni sociali.
I manifestanti hanno chiesto di modificare la Costituzione per stabilire in modo “definitivo e irreversibile” l’adesione all’Ue. Nel frattempo, in altre città del Paese, e soprattutto nella Transnistria, si sono tenuti cortei a favore di un maggiore avvicinamento a Mosca, in cui è intervenuto tramite collegamento video Ilan Șor, leader dell’omonimo partito di opposizione filorusso.
Il prossimo appuntamento significativo è il vertice della Comunità Politica Europea che si terrà il prossimo primo giugno proprio a Chişinău. In quest’occasione, Sandu vuole ottenere maggiori garanzie circa l’accelerazione dei negoziati per l’adesione all’Ue.
Dopo le manifestazioni dei mesi passati, organizzate dai partiti filorussi, “Moldavia Europea” ha lanciato un segnale forte su quanto il fronte europeista sia forte e radicato nel Paese e bilanci perfettamente quello filorusso. Tuttavia, la manifestazione ha raccontato quanto si innalzi il livello di tensione e di polarizzazione della società moldava, pressata dall’incertezza economica e securitaria. In tale contesto la possibilità che filorussi ed europeisti vadano allo scontro è ancora non trascurabile, soprattutto se si considera il fatto che Mosca, presumibilmente, continuerà ad utilizzare il proprio ventaglio di capacità di influenza per destabilizzare il Paese.