Intelligence and Defence Update n°50
Sommario: Italia, Russia, Stati Uniti-Italia-Germania, Stati Uniti, Svezia-Svizzera
Italia
Il 4 Aprile il 5° Reggimento Artiglieria “Superga” di Portogruaro (VE) ha ricevuto il primo lanciarazzi MLRS-Improved (Multiple Launch Rocket System) che ha completato il processo di ammodernamento curato da Thales Italia sotto la supervisione della Direzione Nazionale degli Armamenti e del IV Reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito. L’intervento è propedeutico alla futura acquisizione del GMLRS (Guided Multiple Launch Rocket System) che renderà il sistema più preciso e di impiego estremamente più flessibile.
Il GMLRS è la variante guidata dei razzi da 227mm di norma impiegati sull’MLRS ed è disponibile nella versione M30 caricata con 404 sub-munizioni e nella variante M31 dotata di testata singola per l’impiego in aree urbane e montagnose.
L’MLRS-Improved abbinato ai razzi GMLRS, consentirà all’Esercito Italiano di disporre a breve di una valida alternativa al supporto aereo per colpire con precisione obiettivi areali o di punto fino a distanze di oltre 60 km.
Russia
Il Presidente Vladimir Putin ha reso noto che il 2012 ha visto la Russia confermarsi quale secondo fornitore mondiale di armi (alle spalle degli Stati Uniti) per un valore di 15,2 miliardi di dollari in aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Nello stesso contesto è stato confermato che la Russia attualmente fornisce sistemi d’arma a 66 Paesi e ha in essere progetti di collaborazione militare e tecnica con 85 Nazioni, con un portafoglio ordini complessivo dell’industria nazionale della Difesa stimato a 46,3 miliardi di dollari in aumento rispetto ai 43 miliardi dell’anno precedente.
I principali mercati di riferimento dell’export militare russo sono: India, Algeria, Cina, Venezuela e Malesia, con il Vietnam che si sta delineando quale new entry più promettente.
Nel medio periodo sarà importante rilevare come evolveranno i trasferimenti di tecnologia militare tra Russia e Cina dato che i due Paesi stanno gestendo un rapporto di collaborazione/competizione che sta consentendo l’affermarsi della Cina quale nuovo attore nell’export di armi in mercati di tradizionale influenza russa quali l’Algeria e i Paesi del Golfo con potenziali futuri danni per le aziende del Cremlino.
Stati Uniti
Nei primi giorni di aprile, Lockheed Martin ha rilasciato il video del primo decollo corto e atterraggio verticale notturno, avvenuto il giorno 2 dello stesso mese, della versione F-35B, destinata attualmente ai Marines americani , alla Royal Air Force britannica e a Marina Militare e Aeronautica Militare italiane.
Il test effettuato è uno degli step preparatori al secondo periodo di prova in mare, sui tre previsti, per la fase di sviluppo del Lightning II. Secondo il Lt. Gen. Chris Bogdan, F-35 Program Executive Officer, i risultati della prova sono stati positivi e avvicinano ulteriormente il momento in cui l’F-35 riuscirà a certificare questa capacità di importanza fondamentale per i Marines e per i partner internazionali della versione B.
A fronte di questi risultati positivi, va rilevato che si fa sempre più incerta la partecipazione olandese al programma JSF. Infatti, il Ministro della Difesa Jeanine Hennis-Plasschaert, in data 4 aprile, ha comunicato al Parlamento l’intenzione di lasciare in deposito negli Stati Uniti, seppur in condizioni di volo, il primo F-35A consegnato alla Reale Aeronautica Olandese alla fine del 2012 e il secondo, che arriverà a metà 2013, in attesa di ulteriori decisioni sul JSF. Ora si attende la seduta del Parlamento stesso, fissata per il 25 Aprile, per capire se l’ orientamento politico sarà favorevole alla continuazione della partecipazione al progetto JSF, o all’indizione di una nuova gara, per individuare il sostituto dell’F-16 nella Reale Aeronautica olandese. Una decisione definitiva è attesa entro fine anno.
Stati Uniti-Italia-Germania.
Il Congresso americano ha dato il via libera allo stanziamento dei fondi per il 2013 destinati al completamento dell’ultimo anno di sviluppo del sistema di difesa aerea e antimissile trinazionale MEADS (Medium Extended Air and Missile Defence System). Tale progetto, che avrebbe dovuto essere il successore del Patriot, è stato interrotto l’anno scorso dal Pentagono nel contesto dei tagli al budget della difesa USA, con la raccomandazione però, di terminare la fase di sperimentazione tecnologica.
La decisione del Congresso, di rendere disponibile l’ultima tranche di 400 milioni di dollari, è frutto delle pressioni congiunte di Lockheed Martin e dei responsabili militari del progetto, che hanno evidenziato come, grazie a questo ultimo sforzo, potranno essere validate e riutilizzate in ulteriori programmi futuri, le tecnologie sviluppate per il MEADS. Al contempo, il nuovo finanziamento, eviterà agli USA di pagare pesanti penali contrattuali ai partner internazionali (Italia e Germania).
Grazie a quest’ultima tranche, sarà quindi possibile organizzare un ulteriore test del MEADS (indicativamente previsto per l’ultimo quadrimestre dell’anno) in cui Lockheed Martin vuole dimostrare la capacità del sistema di intercettare un missile balistico.
Il nuovo orientamento americano consentirà di salvaguardare almeno una parte degli investimenti effettuati dai tre partner (per un totale di circa 4 miliardi di dollari) e, nelle intenzioni di Italia e Germania, permetterà di prendere una decisione definitiva in relazione al proseguimento del programma in ambito binazionale (soluzione gradita da Lockheed Martin) o al successivo utilizzo delle tecnologie sviluppate (in particolare l’innovativo radar di controllo del tiro MFCR) in nuovi programmi a carattere europeo nel contesto delle componenti italo-tedesche di MBDA.
Svezia e Svizzera
SAAB ha reso noto di aver preso la decisione strategica di coinvolgere aziende svizzere nello sviluppo, produzione e assemblaggio di componenti maggiori, inclusa la parte posteriore della fusoliera, del nuovo caccia Gripen E. Secondo le stime dell’azienda svedese, il volume di business per le aziende elvetiche si aggirerà sui 200 milioni di franchi svizzeri (poco più di 164 milioni di euro) con l’impiego di 500.000 ore di lavoro.
E’ previsto che le aziende elvetiche, in prima battuta, si occupino di sviluppo, produzione e assemblaggio di 5 elementi maggiori: parte posteriore della fusoliera, piloni subalari, cono di coda, aerofreni e serbatoi esterni sganciabili del carburante.
La decisione di Saab conferma la centralità della commessa svizzera relativa a 22 velivoli per il futuro del progetto Gripen E che, oltre a questo ordinativo, prevede, per ora, esclusivamente la fornitura di 60 Gripen al nuovo standard per l’Aeronautica svedese.
La finalizzazione dell’ordine svizzero, tuttavia, rimane ancora incerta nei tempi e nei modi, viste le richieste elvetiche di offset fino al 30% del valore del contratto (da fissare in franchi svizzeri per evitare oscillazioni di cambio negative) e la decisone del Parlamento di Berna di non approvare definitivamente il progetto fino alla prossima sessione autunnale, con la quasi certezza di notevoli ritardi rispetto al piano originale di acquisizione del velivolo.