Summit NATO: Concetto Strategico 2022 e nuove priorità
Il 29 e 30 giugno si è svolto a Madrid il vertice NATO dei Capi di Stato e di Governo dei 30 Paesi Membri. Tre elementi chiave racchiudono, tra gli altri, i risultati dei due giorni di summit: la rimozione del veto turco all’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO, l’adozione del nuovo Concetto Strategico e la revisione dello strumento di deterrenza.
Il primo aspetto è particolarmente rilevante dal momento che all’entrata di Finlandia e Svezia nella NATO, fortemente voluta sia dai rispettivi governi sia dagli Alleati, USA in testa, si opponeva solamente la Turchia. Al summit il Presidente turco Erdogan ha dato luce verde dopo aver riscosso concessioni rilevanti e particolarmente favorevoli, a cominciare dal potenziale impegno dei due Paesi ad estradare alcuni militanti curdi, che Ankara considera criminali, e a non fornire supporto a membri del PYD/YPG. In aggiunta a questo svedesi e finlandesi si sono impegnati a rimuovere l’embargo sulle esportazioni di armi verso la Turchia. Un’altra importante concessione è stata poi garantita dagli Stati Uniti. Il presidente americano Biden ha infatti espresso parere favorevole all’acquisizione da parte di Ankara dei caccia F-16 di produzione americana, necessari per ammodernare l’aviazione turca a seguito dell’espulsione dal programma F-35 causata dall’acquisto di batterie antimissilistiche russe.
Il secondo elemento concerne invece l’adozione del nuovo Concetto Strategico, che delinea le priorità dell’Alleanza per la prossima decade. Ciò che rileva particolarmente è la modalità in cui figurano Russia e Cina. Se la prima viene definita come “la minaccia più significativa” per l’Alleanza, la seconda viene etichettata come “sfida sistemica”. La presenza dei due principali avversari nel nuovo Concetto Strategico è particolarmente rilevante, a cominciare dalla menzione della minaccia cinese, che non figura nel precedente Concetto Strategico del 2010 né in quelli antecedenti. La competizione sistemica con Pechino entra dunque tra le priorità strategiche della NATO con un marcato senso di urgenza, sottolineato soprattutto dagli USA. Inoltre, la presenza dei leader di Paesi Partner dell’area dell’Indo-Pacifico, quali Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, per la prima volta invitati a partecipare, testimonia ulteriormente la centralità della sfida cinese negli anni a venire. Parallelamente, l’elevazione di Mosca a principale minaccia alla sicurezza euro-atlantica rappresenta anche essa un aspetto di svolta rispetto al precedente Concetto Strategico, anche a seguito dell’invasione militare dell’Ucraina. Tra gli altri aspetti critici enfatizzati dal nuovo documento spiccano inoltre le minacce ibride, in particolare quelle provenienti dal dominio cyber, i rischi legati al cambiamento climatico e la necessità di sviluppare un maggior livello di resilienza alle nuove sfide securitarie da parte sia di Paesi Membri sia dei Paesi Partner.
Infine, la rinnovata minaccia russa sul fronte orientale dell’Alleanza ha spinto i Paesi Membri a rivedere il dispiegamento di truppe e mezzi con scopo di deterrenza e per rassicurare gli Stati più esposti ad un possibile attacco da est. In particolare, i Paesi Membri si sono impegnati a rafforzare la postura difensiva e di deterrenza aumentando il numero di truppe ad alta prontezza dalle attuali 40.000 a 300.000. Gli Stati Uniti, nonostante la priorità della sfida cinese nell’Indo-Pacifico, hanno inoltre ribadito e incrementato il proprio impegno nella difesa dell’Europa: due squadroni di F-35 dell’US Air Force verranno dislocati nel Regno Unito, due cacciatorpediniere della US Navy in Spagna, in Romania verrà dislocata una brigata aggiuntiva ed in Polonia verrà schierato il Quartier Generale avanzato del V Corpo d’Armata dello US Army. Nota dolente, infine, per il cosiddetto “Fianco Sud” della NATO che, come prevedibile, rimane un fronte di secondaria importanza rispetto alle priorità strategiche complessive dell’Alleanza.