La visita di Dbeibah a Roma apre la strada a un rafforzamento dei rapporti tra Italia e Libia
Lunedi 31 maggio il Primo Ministro libico ad interim Abdulhamid Dbeibah si è recato a Roma in visita ufficiale, la prima da quando ha assunto l’incarico lo scorso febbraio. Il Premier, accompagnato da una folta delegazione di Ministri, ha incontrato in mattinata il responsabile degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, e gli esponenti dei principali gruppi industriali italiani pubblici e privati, in occasione del Business Forum organizzato dalla Farnesina. Nel pomeriggio, invece, si è svolto l’incontro bilaterale con il Presidente del Consiglio Mario Draghi. In ambo i casi, Dbeibah ha rimarcato la necessità di ricostruire il Paese e di fare affidamento sull’Italia, in quanto miglior partner di Tripoli e amico di lunga data. Parole che testimoniano la volontà di consolidare e rafforzare i rapporti con il nostro Paese.
Delle prime considerazioni positive emergono in ambito economico. Durante l’incontro alla Farnesina, Dbeibah ha accolto con favore la volontà delle aziende italiane di instaurare partenariati privilegiati di cooperazione economica in diversi settori chiave – telecomunicazioni, gestione ambientale, progettazione e infrastrutture, sanità, sicurezza e capacity building, trasformazione dei sistemi energetici in chiave rinnovabile, per il quale è stato proposto anche un progetto di Memorandum di Intesa (MoU) – ed ha rimarcato il ruolo fondamentale svolto da ENI nel settore petrolifero. La volontà di ampliare la già intensa collaborazione in ambito energetico è stata rimarcata anche da Draghi nell’incontro del pomeriggio, oltre all’intenzione di riattivare alcuni macro-investimenti italiani in Libia di importanza cruciale, come la costruzione della litoranea Bengasi-Tripoli, autostrada di 1.750 km che dovrebbe collegare la parte est del Paese alla parte ovest.
Tutti questi elementi confermano l’intento del governo di Tripoli di rafforzare i legami economico-commerciali con Roma, che può ora inserirsi strategicamente nel processo di ricostruzione del Paese e provare ad arginare la Turchia, altro attore maggiormente interessato al rilancio economico della Libia. Difatti, Dbeibah ha recentemente tenuto diversi incontri anche con la controparte turca, ma al momento, se si esclude il rinnovo di due MoU sul riconoscimento delle zone economiche esclusive (ZEE) nel Mediterraneo, i due Paesi si sono limitati alla firma di semplici dichiarazioni di intenti, prive di natura giuridica vincolante. Condizioni che giocano a favore dell’Italia, che può approfittare dei suoi vantaggi in termini di know-how tecnologico ed industriale per intraprendere un coordinato piano di sviluppo e ricostruzione del Paese.
In secondo luogo, l’incontro a Roma ha permesso di discutere apertamente della questione migratoria, altro dossier di interesse comune ai due Paesi. Il Presidente Draghi ha ribadito come lo sforzo dell’Italia per far fronte al dossier debba avere risonanza a livello europeo, e in questo Roma spera di contare sulla nuova convergenza con la Francia, sempre più preoccupata per le turbolenze nel Sahel e disposta a collaborare con l’Italia per l’assestamento dei confini in Libia. Il nuovo asse con Parigi è stato da subito accolto con favore da Dbeibah, alla ricerca di nuove risorse per controllare i flussi migratori e per proteggere i confini meridionali del Fezzan, temi di cui discuterà direttamente anche con il Presidente francese Macron nei prossimi giorni. Soprattutto, questo nuovo assetto potrebbe permettere di ripristinare l’influenza europea in toto nel contesto libico, cosi da contenere le aspirazioni russe e turche nel Paese.
Al contempo, non è da escludere che tale riallineamento italo-francese possa apportare dei benefici anche nella stabilizzazione del processo di transizione politica della Libia, altra questione centrale discussa ai tavoli di Roma. Come sottolineato dal Ministro Di Maio, l’Italia è stata l’unica a mantenere funzionante la propria Ambasciata a Tripoli dal 2015 ed intende inaugurare l’apertura di un Consolato onorario a Sebha, nel Sud del Paese. Tale ancoraggio istituzionale ha permesso a Roma di recuperare terreno nel proporsi in uno strategico ruolo di mediazione nel contesto libico, che potrebbe ora utilizzare, in combinazione con Parigi, per dar vita ad una nuova iniziativa politico-diplomatica, che possa portare più Paesi europei a collaborare nel tentativo di contenere e responsabilizzare gli attori esterni presenti in Libia. Mossa che, oltre ad aiutare Tripoli verso una maggiore stabilizzazione politica in vista delle elezioni di dicembre, permetterebbe a Roma di rinvigorire la propria postura nel Mediterraneo.
In conclusione, la visita di Dbeibah a Roma sembra fare da apripista ad un nuovo piano di cooperazione bilaterale tra i Italia e Libia, partendo da un maggiore coinvolgimento delle imprese italiane nella ricostruzione libica con la speranza che questo passo possa riuscire ad ampliare la risonanza di alcuni dossier politici e sensibili, come quello migratorio, a livello europeo. Una convergenza di interessi che costituisce un’ottima opportunità per Roma, sia per le relazioni stesse con Tripoli che per la propria postura a livello europeo.