Uganda, Museveni vince le contestate elezioni presidenziali
Africa

Uganda, Museveni vince le contestate elezioni presidenziali

Di Michele Zucchi
20.01.2021

Il 16 gennaio, la Commissione Elettorale ugandese ha confermato la vittoria del Presidente uscente Yoweri Museveni, ottenuta grazie al 58,64% dei voti… Museveni, storico leader del Movimento di Resistenza Nazionale (NRM) salito al potere con una sollevazione armata nel 1986 ed entrante nel suo sesto mandato, è considerato da molti suoi concittadini un portatore di pace e di relativa prosperità. Tuttavia, il candidato di punta dell’opposizione, l’ex cantante Robert Kyagulanyi Ssentamu (più noto col nome d’arte Bobi Wine) e leader del partito Piattaforma di Unità Nazionale (NUP), ha denunciato pesanti brogli e violenze prima e durante lo svolgimento delle elezioni ai danni dei suoi sostenitori.

Inoltre, il fronte di opposizione a Museveni ha lamentato forti limitazioni alla libertà di espressione causate da una presunta applicazione strumentale delle misure legislative per neutralizzare i rischi di influenza esterna e per mitigare il contagio da covid-19. In primo luogo, a partire dai giorni antecedenti le elezioni, i servizi internet e l’accesso alle maggiori piattaforme social sono stati fortemente limitati dall’amministrazione, la quale lamentava ingerenze esterne e tentativi di influenzare il processo elettorale. In secondo luogo, le ordinanze anti-covid ed il divieto di assembramenti hanno impedito manifestazioni e comizi elettorali, sbilanciando così gli spazi di comunicazione politica a favore dei partiti di governo e di Museveni che controllano radio e televisione di Stato.

Infatti, nonostante il consenso di cui gode, Museveni potrebbe aver iniziato a temere l’opposizione. Bobi Wine gode di un ampio supporto popolare, soprattutto tra i giovani, come testimoniato anche dalle proteste seguite al suo arresto nel novembre scorso. In più, la pandemia ha frenato molto l’economia e le opportunità di impiego in Uganda, possibilmente inducendo alla disaffezione verso la classe dirigente.

In tale contesto, non si può escludere il rischio che le opposizioni intensifichino le proprie dimostrazioni contro il Presidente ed il suo entourage di potere, creando disordini e destabilizzando lo scenario politico nazionale. In tal senso**, lo scontro generazionale** che ha caratterizzato le ultime elezioni ugandesi ricalca quanto osservato nell’ultimo biennio in tutto il continente africano, scosso da una ondata generale di proteste contro leader e apparati di potere in carica da decenni e sempre più autoreferenziali.

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