La Corea del Nord prosegue i test missilistici nel Pacifico
Resta alta la tensione nella Penisola Coreana a seguito del lancio da parte della Corea del Nord di 4 missili da crociera Hwasal-2 avvenuto lo scorso venerdì 24 febbraio. Secondo i canali ufficiali nordcoreani i vettori avrebbero sorvolato un’area di circa 2.000 chilometri, prima di inabissarsi a est della Corea del Sud. Si tratta del quarto test effettuato da Pyongyang nel corso del nuovo anno, avvenuto a distanza di poco meno una settimana da quelli del 20 e 18 febbraio in cui le Forze Missilistiche Strategiche dell’Armata Popolare Coreana hanno lanciato rispettivamente due missili balistici a corto raggio (SRBMs) e un missile balistico intercontinentale a lungo raggio Hwasong-15.
I lanci si inseriscono in un contesto di forte tensione regionale che prosegue dal 2022, anno nel quale la Corea del Nord ha effettuato circa 90 test di missili balistici in larga parte in direzione del Giappone. In risposta ai test recenti, Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno svolto, nella giornata di mercoledì 22 febbraio, esercitazioni congiunte per sviluppare capacità di difesa contro missili balistici. Nel corso dell’esercitazione le aeronautiche militari dei tre Paesi hanno schierato sui cieli della Penisola caccia F-15 sudcoreani e giapponesi e il bombardiere strategico statunitense B1-B, equipaggiabile con testate nucleari.
In questo contesto complesso, in cui si inseriscono anche le dichiarazioni di Kim Yo-jong, sorella del Leader nordcoreano che ha definito le esercitazioni militari tra Stati Uniti e i suoi alleati una “minaccia esistenziale” per Pyongyang, è lecito attendersi che i lanci continueranno. Il regime nordcoreano, infatti, è intenzionato a proseguire le sperimentazioni di vettori a propellente solido a lungo raggio (ICBM) e, a tal proposito, ha mostrato al mondo almeno quattro veicoli TEL (trasportatore-elevatore-lanciatore) in apparenza adatti allo scopo. Il propellente solido - già sperimentato su missili a corto raggio (SRBM) – presenta vantaggi consistenti in termini di prontezza e di sicurezza. Le sue caratteristiche tecniche, inoltre, diminuiscono le possibilità di rilevamento del vettore parte dell’avversario anche in caso di dispiegamento avanzato e prolungato.
Parallelamente ai lanci nordcoreani, anche la serie di esercitazioni congiunte tra Seoul, Washington e Tokyo dovrebbe proseguire, quando non intensificarsi, nel corso dei prossimi mesi. L’intesa è stata ribadita anche nel corso della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco nel corso della quale i titolari degli Esteri di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti si sono riuniti d’urgenza per discutere le complesse condizioni di sicurezza nella regione. A tal proposito, Seul ha immediatamente annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni, che dovrebbe colpire individui privati e aziende legate al commercio e al trasporto marittimo. Intanto, la risposta di Tokyo, che ha approvato la nuova National Security Strategy lo scorso dicembre, punta sull’acquisizione delle cosiddette “counterstrike capabilities” utili a creare anche un effetto di deterrenza nei confronti della crescente aggressività nordcoreana.