Il contributo della Difesa italiana alla Sicurezza internazionale tra impegni operativi e investimenti per il futuro
Difesa e Sicurezza

Il contributo della Difesa italiana alla Sicurezza internazionale tra impegni operativi e investimenti per il futuro

Di Francesco Tosato
03.04.2018

Prefazione del Capo di Stato Maggiore della Difesa,
Generale Claudio GRAZIANO

A fronte di uno scenario mondiale in cui le aree di crisi si sono ampliate, diventando più complesse e imprevedibili, e dove concetti di “difesa avanzata” e “sicurezza interna” rappresentano le due facce della stessa medaglia, le Forze Armate sono chiamate ad aggiornare le proprie capacità alle esigenze attuali.
I criteri e le linee d’azione da sviluppare nel breve e medio periodo, esemplificati nel “Libro Bianco per la Sicurezza Internazionale e la Difesa”, delineano l’architettura di un piano di riforme fondamentali da perseguire, la cui attuazione consentirà alle Forze Armate il continuo assolvimento dei propri compiti istituzionali. Tale approccio garantirà, al contempo, il modello di governance e di organizzazione più funzionali ai moderni principi di efficacia, efficienza ed economicità.
L’obiettivo è quello di rafforzare la dimensione interforze di uno strumento sempre più integrato a livello internazionale, in prospettiva di ottimizzarne l’efficienza operativa attraverso la convergenza degli sforzi e l’unicità degli intenti.
Si tratta di uno sforzo che le Forze Armate perseguiranno con determinazione e che dovrà essere accompagnato da interventi per la stabilizzazione delle risorse, necessarie non solo al funzionamento dello Strumento Militare ma anche dedicate agli investimenti, che possano garantire certezza e coerenza ai programmi di sviluppo capacitivo per sostenere il livello di ambizione nazionale.
L’obiettivo della stabilizzazione dei bilanci della Difesa dei Paesi membri è sentito tanto dall’Alleanza Atlantica quanto dall’Unione Europea che sta accrescendo il suo ruolo di global provider di sicurezza e stabilità, promuovendo l’integrazione non solo sul piano operativo ma anche dello sviluppo capacitivo, con gli strumenti di cooperazione strutturata.
Una prospettiva che avrà un impatto concreto nelle politiche finanziarie nazionali, per rispondere alla domanda di impegno e concretezza formulata dall’Unione ed ovviare, in parte, alle ristrettezze contingenti dei bilanci della Difesa dei Paesi Membri.
Oggi, più che mai, la dimensione Euro-Atlantica è un’opportunità preziosissima per confrontarsi sulle attuali sfide alla sicurezza, ricercando proprio nella cooperazione e nello sviluppo di sinergie condivise, modelli di collaborazione che portino a soluzioni efficaci e durature.
Una dimensione irrinunciabile per le nostre Forze Armate che dal secondo dopoguerra ad oggi hanno operato nelle diverse aree di instabilità del globo, offrendo tangibili prove dell’elevato livello di interoperabilità e multidisciplinarità raggiunto e confermandosi componente determinante del nostro “Sistema Paese”.
Grazie al livello qualitativo raggiunto e al significativo connotato di avanguardia operativa e tecnologica di cui sono portatori, gli uomini e le donne “con le stellette” offrono concrete e brillanti prove di prontezza, professionalità e flessibilità, arricchite dall’intrinseca vocazione – tutta italiana – a relazionarsi in modo aperto e costruttivo con la realtà dei Teatri operativi in cui si trovano ad operare, nel pieno rispetto delle tradizioni, culture e identità locali.
Una combinazione vincente, che da sempre suscita unanime plauso e apprezzamento nella comunità internazionale e identifica nella cosiddetta “Italian way” un modello efficace di gestione imparziale, trasparente e ferma delle situazioni di crisi.

Scarica qui la pubblicazione

Articoli simili