Gli esiti del vertice dei Ministri della Difesa NATO
Il 14 e 15 febbraio, presso il Quartier Generale dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles, si è tenuto l’incontro tra i Ministri della Difesa dei Paesi NATO. Le conclusioni raggiunte in questo vertice possono essere ricondotte a tre direttrici principali esplicitate dal Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg: la rapidità nella consegna dei rifornimenti e degli aiuti militari all’Ucraina, l’incremento dei ritmi produttivi delle aziende della Difesa, soprattutto per quanto concerne la produzione di munizioni, e la rinnovata attenzione verso la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine.
Il Segretario Generale ha dichiarato che la NATO si trova in una corsa logistica in cui è necessario che il materiale promesso dagli Alleati raggiunga il fronte prima che la Russia possa riprendere l’iniziativa sul campo. L’intento dell’Alleanza è quello di fare in modo che i sistemi d’arma annunciati recentemente – tra cui Main Battle Tanks, veicoli da combattimento della fanteria, sistemi missilistici contraerei e pezzi di artiglieria, tutti con relativo munizionamento e supporto logistico – raggiungano il suolo ucraino già nelle prossime settimane. La ragione di questa celerità è da rintracciarsi proprio nella situazione del teatro operativo, dato che nella zona di Bakhmut le forze russe avanzano lentamente ma costantemente.
Legato alla questione delle forniture militari è il secondo tema affrontato da Stoltenberg, cioè quello della necessità di aumentare il volume di produzione dell’industria della Difesa, con particolare riferimento alle munizioni, al fine di sostenere il consistente impiego di queste da parte degli ucraini. La criticità sembra trovarsi in particolar modo nell’uso dei proiettili da 155mm che, dall’inizio del conflitto, supera di gran lunga la produzione NATO. A fronte di ciò alcuni Alleati, tra cui Francia, Germania, Finlandia e Stati Uniti, hanno concluso o potrebbero concludere contratti con l’industria per aumentare la capacità produttiva di impianti già esistenti ed eventualmente aprire nuove linee di produzione. Gli USA, in particolar modo, sono intenzionati ad aumentare la propria capacità produttiva per raggiungere i 90.000 proiettili al mese entro il 2025, in modo da eguagliare il rateo di utilizzo dell’esercito ucraino. Tuttavia, affinché questo si verifichi, sarebbe auspicabile una copertura degli investimenti effettuati dalle imprese produttrici tramite contratti di fornitura pluriennali, unendo dunque l’accrescimento della produzione al tema dell’incremento della spesa militare nel medio periodo.
La terza questione discussa è stata la tutela delle infrastrutture strategiche sottomarine come gasdotti e cablature. La problematica è esplosa dopo il danneggiamento del gasdotto Nord Stream a settembre 2022 e ha portato, a seguito di un rinnovato interesse per il dominio underwater, all’istituzione durante il summit della Critical Undersea Infrastructure Protection Cell presso il Quartier Generale NATO.
In conclusione, l’incontro dei Ministri della Difesa si è risolto nella presa di decisioni più tecniche che politiche rinviando molte di queste ultime, in particolare le istanze sull’aumento della spesa militare. In quest’ottica si può affermare che l’incontro abbia avuto una funzione preparatoria e di transizione in vista del Summit NATO di Vilnius che si terrà a luglio 2023, anche se i provvedimenti adottati potrebbero comunque avere rilevanti ricadute pratiche sull’andamento del conflitto in Ucraina, soprattutto nel breve e medio periodo.