Terrorismo: Ce.S.I., nessun rischio da immigrazione via mare da Nord Africa
Nessun rischio terrorismo dall’immigrazione irregolare che arriva via mare dal Nord Africa. L’avanzata dello Stato islamico nei paesi di partenza dei barconi che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia, non rappresenta un problema riconducibile all’immigrazione: “I terroristi sono un valore troppo pregiato perché le organizzazioni li mettano su dei barconi che rischiano di affondare. Piuttosto, li si manda in Europa con un biglietto aereo e un visto regolare”. Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionali, interpellato dall’Adnkronos, si dice sicuro che, al momento, una scelta del genere “sarebbe una mossa davvero stupida per organizzazioni terroristiche che hanno dimostrato di non esserlo affatto”.
“Dopo aver addestrato e investito su qualcuno”, spiega Margelletti, questi gruppi organizzati, “non ci pensano neanche a correre un rischio del genere”. Semmai, aggiunge il presidente del Cesi, istituto che si occupa di analisi di geopolitica con attenzione particolare proprio alla sicurezza e al terrorismo, “c’è l’eventualità che queste persone che arrivano nel nostro Paese, non trovando quello che cercavano, possano radicalizzarsi successivamente: ma questa è una partita tutta italiana”.
“C’è poi anche il fatto – continua Margelletti – che queste persone non rimangono per anni in Libia – paese dal quale parte la stragrande maggioranza di navi – ma, il più delle volte, solo alcuni mesi”, in attesa di trovare un passaggio verso l’Europa. I rischi principali, quindi, “sono quelli del dopo”, avverte l’esperto. Basti pensare, ad esempio, alle carceri, dove “c’è un humus che può consentire la radicalizzazione: non è un caso che polizia e servizi segreti seguano attentamente questo fenomeno”.
Fonte: Arezzo Web