Giordania. Scrittore ucciso: cresce la radicalizzazione nel Paese

Giordania. Scrittore ucciso: cresce la radicalizzazione nel Paese

09.25.2016

L’uccisione, nella giornata di ieri, dello scrittore giordano Nahid Hattar per mano di un fondamentalista religioso, ripropone interrogativi sulla stabilità della Giordania e sul suo ruolo nello scacchiere mediorientale. Hattam era sotto processo per aver condiviso sul suo profilo Facebook una vignetta blasfema sull’Islam ed è stato colpito, fuori dal tribunale. Andrea Walton ha affrontato il tema della situazione politica giordana con Stefania Azzolina, analista per il Medio Oriente e Nord Africa del Ce.S.I.  di Roma:

R. - Per quanto riguarda l’attuale situazione politica del regno giordano, in questo momento possono aiutarci i risultati delle consultazioni elettorali della scorsa settimana, che di fatto hanno reso noti due elementi fondamentali. Il primo è proprio il rafforzamento di quella Fratellanza musulmana che di fatto aveva subito negli ultimi mesi un forte giro di vite da parte sia dell’intelligence sia delle forze di sicurezza giordane; ovviamente, questo non rappresenta un dato importante – ricordiamo che il potere esecutivo è comunque in mano al re – ma dà il sentore, appunto, di una maggiore radicalizzazione di alcuni strati della popolazione.

D. – Qual è il ruolo della Giordania nello scacchiere mediorientale?

R. – La Giordania in questo momento è impegnata all’interno della coalizione internazionale, nella lotta al sedicente Stato islamico sia in Siria sia in Iraq, quindi in questo momento svolge un ruolo fondamentale anche di offerta di supporto logistico alla coalizione internazionale. Più in generale, la Giordania ha sempre rappresentato uno degli alleati fondamentali degli Stati Uniti in Medio Oriente.

D. – C’è il rischio di infiltrazioni dell’Isis?

R. – Purtroppo, la Giordania rischia molto; rischia soprattutto da due punti di vista: quello securitario, sia per quanto riguarda il flusso di emigrati che scappano dai Paesi confinanti in guerra, soprattutto appunto dalla Siria, e che rischiano di creare delle forti tensioni; sul piano, invece, securitario  proprio questi territori a Nord del Paese, queste regioni a Nord del Paese hanno visto moltiplicarsi una serie di attentati nei confronti delle forze di sicurezza giordane

D. – Qual è il livello di stabilità del governo giordano?

R. – La Giordania rappresenta uno dei Paesi più stabili dello scacchiere mediorientale: sul piano interno, infatti, al momento ancora non si sono avute grandi manifestazioni nei confronti della monarchia.