Verso una nuova primavera araba
La pandemia ha fatto irruzione sulla scena internazionale in un momento in cui l’arco regionale dal nord Africa al Medio Oriente era attraversato da un nuovo fermento sociale. Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, infatti, le piazze di molti Paesi hanno visto la popolazione manifestare contro classi dirigenti troppo autoreferenziali e incapaci di interpretare le richieste di cambiamento e riforme che vengono dal basso. Questo risentimento, rivolto in primis a precarie condizioni socio-economiche, potrebbe venir fomentato dagli effetti della pandemia e delle misure adottate per cercare di arginarne la diffusione. La frantumazione del patto sociale che i governi regionali hanno provato a ricostruire dopo le rivoluzioni del 2011, ma che in molti casi non è stato altro che il ripristino dello status quo, potrebbe dar così vita ad una nuova ondate di primavere arabe. Lo scollamento tra Stato e società e l’acuirsi della precarietà economica a cui molte società arabe sono sottoposte, inoltre, potrebbero creare una tempesta perfetta per la riorganizzazione dei gruppi jihadisti in tutta la regione.
Giovedì 11 giugno, ore 17:00
Webinar Zoom
Ne discutono:
- Umberto Profazio, Maghreb Analyst - NATO Defence College Foundation
- Giuseppe Dentice, Associate Research Fellow - ISPI e Università Cattolica
- Alessandro Scipione, Giornalista - Agenzia Nova
Modera:
- Lorenzo Marinone, Analista - CeSI - Centro Studi Internazionali