Senegal, Sonko arrestato, violente proteste a Dakar
Africa

Senegal, Sonko arrestato, violente proteste a Dakar

By Michele Zucchi
03.08.2021

Il 3 marzo, Ousmane Sonko, leader del partito di opposizione PASTEF (Patriotes du Sénégal pour le Travail, l’Ethique et la Fraternité), è stato arrestato per disturbo dell’ordine pubblico ed incitamento alla violenza. In risposta, migliaia di giovani sono scesi tra le vie di Dakar ed altre importanti città senegalesi per protestare contro l’accaduto, scontrandosi violentemente con la polizia. Le rivendicazioni dei manifestanti sono state parzialmente accolte l’8 marzo, con la liberazione di Sonko, sul quale, però, continua a pendere una pesante accusa di stupro. Secondo il leader di PASTEF, che si dichiara innocente, ed i suoi sostenitori, tali accuse sarebbero state fabbricate dall’entourage del Presidente Macky Sall per delegittimare l’opposizione.

Infatti, nonostante Macky Sall goda di un ampio supporto popolare, dimostrato dalla vittoria col 58% dei voti nelle elezioni del 2019, il suo consenso potrebbe essere in fase calante a causa della sostanziale battuta di arresto alla crescita economica del Paese e l’aumento del tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani. Sonko, arrivato terzo nelle Presidenziali del 2019 e forte di un grande supporto giovanile, potrebbe essere un candidato temibile nelle elezioni del 2024.

Durante le proteste si sono riscontrati arresti arbitrari di figure dell’opposizione e attivisti. Inoltre, il governo ha disposto la sospensione di alcune trasmissioni televisive locali e dell’uso dei social media nel tentativo di silenziare opinioni ritenute estremiste e ristabilire al più presto l’ordine nel Paese.

Le proteste giovanili senegalesi si inseriscono nel contesto di una più ampia rivolta generazionale in Africa, spesso sfociata in manifestazioni violente e in una costante crescita verso le istituzioni e le classi dirigenti nazionali. In tal senso, quanto avviene in Senegal ricorda la mobilitazione del movimento Hirak in Algeria, le proteste in Mali e le manifestazioni #EndSARS in Nigeria.

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