Intelligence and Defence Update n°66
Sommario: Stati Uniti, Kazakistan, Norvegia
Stati Uniti
La Marina americana ha iniziato a schierare la nuova versione della bomba guidata AGM-154C, nota come JSOW C-1 (Joint Standoff Weapon). Si tratta di un ordigno ad altissima precisione capace di distruggere non solo obiettivi terrestri ma anche bersagli navali in movimento distanti sino a 100 km dal punto di lancio. L’AGM-154 C1 è una bomba con avanzate capacità di connessione/comunicazione, progettata per operare in un ambiente altamente network-centrico: utilizza una nuova versione del sistema di scambio dati Link 16 capace di ricevere informazioni ed aggiornamenti sulla posizione del bersaglio sia dall’aereo da cui è stata lanciata che da un qualsiasi altro punto di comando e direzione ad essa connesso. La JSOW C-1 si avvicina al bersaglio planando, e nella fase terminale del volo utilizza un sistema di individuazione a raggi infrarossi che confronta i dati con le immagini e le caratteristiche dell’obiettivo precedentemente impostate.
L’AGM-154 C1 è in corso di consegna ai reparti di volo su velivoli F-18 E/F Super Hornet e, a breve, equipaggerà anche i cacciabombardieri di quinta generazione F-35 A/C.
Viste le peculiarità di quest’arma, è evidente che la JSOW C-1 è stata concepita per operare soprattutto in scenari come quello del Pacifico, in cui la Marina americana è sempre più impegnata nel far fronte ad una crescente presenza militare cinese. L’elevata precisione di ingaggio, il buon raggio d’azione e la testata BROACH (specificamente sviluppata per attaccare bersagli induriti) ne faranno uno degli strumenti principali dei Carrier Air Wing americani per, eventualmente, contrastare l’avanzata strategia Anti-Access/Area-Denial (A2/AD) di Pechino nella regione.
Kazakistan
Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha di recente annunciato la consegna a titolo gratuito di diverse batterie di sistemi missilistici per la difesa aerea S-300PS al Kazakistan.
Il dispositivo S-300PS – codice NATO SA-10 Grumble B – è dotato di missili capaci di colpire aerei (anche a bassa quota) e missili cruise nemici sino ad una distanza di 90 Km.
Così come dichiarato da Shoigu nel 2014, il Kazakistan riceverà un numero di S-300PS tale da poter garantire il controllo e la protezione del proprio spazio aereo. Nelle intenzioni di Mosca vi è il progetto di costruire un vasto sistema di difesa aerea integrata che comprende diversi paesi ex sovietici, membri assieme alla Russia dell’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva (CSTO – Collective Security Treaty Organization), tra cui, in particolare, Bielorussia, Armenia e Kazakistan, coi quali accordi di questo tipo sono già stati siglati (con i restanti governi del Kirghizistan e Tagikistan, facenti parte anch’essi della CSTO, le trattative sono in corso).
La creazione di uno spazio aereo comune ai paesi dell’alleanza militare capeggiata da Mosca rafforzerà l’importanza ed il peso strategico della stessa CSTO e consentirà al Cremlino di incrementare le proprie capacità di controllo ed intervento su regioni ad alta instabilità (Asia Centrale/Afghanistan) o in cui i contrasti con la NATO si son fatti sempre più intensi (Caucaso, Mar Nero e Baltico).
Norvegia
Il governo norvegese ha annunciato un importante piano di potenziamento delle Forze Armate. Sulla base del Long Term Plan for the Norwegian Armed Forces for the Years 2017-2020, presentato al Parlamento qualche settimana fa, vi sarà un graduale incremento del budget per la Difesa che permetterà di raggiungere nel 2020 un aumento di 767 milioni di Euro in più rispetto allo stanziamento di quest’anno, nell’ambito di un programma ventennale che prevede investimenti aggiuntivi per 17,7 miliardi di Euro.
In particolare, nel prossimo quadriennio si prevede di acquistare 52 caccia multiruolo F-35 Lightning II, quattro nuovi sommergibili che andranno a rimpiazzare le unità della classe Ula operative da quasi 30 anni ed un numero imprecisato di aerei da pattugliamento marittimo che sostituiranno i P-3C Orion attualmente in servizio. Si prevede inoltre di potenziare la rete di difesa aerea a medio raggio basata sul NASAMS II (Norwegian Advanced Surface-to-Air Missile System) e di acquisire nuovi sensori e sistemi missilistici a lungo raggio.
Come indicato dal ministro della Difesa Ine Eriksen Soreide, il programma risponde all’esigenza di far fronte ad una politica estera e militare russa sempre più attiva nel Nord Europa e nella regione artica. In particolare, la decisione di acquistare nuovi sottomarini e velivoli per la ricognizione navale sottolinea quanto sia percepita la minaccia proveniente dalle unità della Marina Russa, alla luce soprattutto della ripresa dei pattugliamenti strategici da parte dei sommergibili classe Delta IV e Borei schierati nella penisola di Kola.