Sicurezza internazionale e contributo militare italiano: il Generale Graziano interviene al forum ANSA-Ce.S.I.
​Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, è intervenuto questa mattina al forum organizzato dal Centro Studi Internazionali (Ce.S.I) e dall’agenzia di stampa ANSA in occasione della presentazione del documento, redatto dal Ce.S.I., dal titolo “Il contributo della Difesa italiana alla sicurezza internazionale tra impegni operativi e investimenti per il futuro”. Alla tavola rotonda, moderata dal Vice Direttore dell’ANSA, dott. Stefano Polli, ha preso parte anche il prof. Andrea Margelletti, Presidente del Ce.S.I…
Il Generale Graziano, a premessa del suo intervento, ha voluto rammentare la dimensione dell’attuale impegno operativo delle Forze Armate, con circa 7.000 militari impiegati in operazioni internazionali, al fianco di paesi alleati e amici, che si aggiungono agli altrettanti schierati nell’operazione “Strade Sicure” in concorso alle forze di polizia per il presidio e il controllo del territorio nazionale. “Oltre all’impiego in Italia e all’estero dei nostri militari per la difesa avanzata e la sicurezza interna – ha aggiunto il Capo di Stato Maggiore – si deve tenere conto anche del contributo che la Difesa fornisce per la sicurezza cibernetica, la sicurezza energetica e quella delle infrastrutture critiche e vitali per gli interessi nazionali”.
L’intervento dell’Autorità militare di vertice è poi proseguito nella descrizione dell’attuale complesso contesto internazionale in cui si trovano ad operare le Forze Armate italiane “Viviamo oggi in uno scenario che presenta molteplici fenomeni che minacciano la nostra sicurezza, quali quelli del terrorismo internazionale, dei traffici illeciti e dell’immigrazione incontrollata, che vedono la Difesa italiana collaborare con le forze di sicurezza interna e i servizi di informazione in un continuum istituzionale, che viene preso a riferimento da altri Paesi e organizzazioni occidentali”.
Ampio lo spazio dedicato alla Difesa europea, alla luce del varo della cooperazione strutturata permanente (PESCO), dell’istituzione del Fondo europeo per la Difesa e delle possibili implicazioni derivanti dalla Brexit. Un particolare approfondimento è stato quindi riservato anche al rapporto tra Unione Europea e NATO, nonché alla dimensione industriale europea nel settore della difesa.
Il Capo di Stato Maggiore ha concluso dicendosi orgoglioso di quello che “le Forze Armate Italiane fanno ormai da anni, risultando tra le più apprezzate in ambito internazionale, ma – ha aggiunto – al fine di continuare ad assicurare anche in futuro lo stesso livello di impegno, la sfida principale è quella di continuare a sostenere il processo di trasformazione dello Strumento militare, così come delineato nel Libro Bianco. Ed è quello che si sta già facendo con la creazione di una Forza Anfibia o con il potenziamento delle Forze Speciali”.
L’elaborato è stato realizzato dal Ce.S.I. con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente l’impegno delle Forze Armate italiane e fornire le chiavi di lettura delle future evoluzioni, tenendo conto delle trasformazioni in atto anche in ambito europeo e nell’Alleanza Atlantica.
Nel suo intervento il prof. Margelletti ha invece rimarcato come la PESCO “rappresenti uno snodo fondamentale nella costruzione della casa comune europea e il Sistema Paese debba sviluppare uno sforzo sinergico per presentarsi a questo storico appuntamento in una posizione altamente competitiva rispetto ai principali partner continentali”.
Al termine della discussione, numerose le domande e le richieste di approfondimenti rivolte al Capo di Stato Maggiore della Difesa e al prof. Margelletti da parte dei giornalisti ANSA presenti.