Libia: al via a Tunisi il Libyan Political Dialogue Forum
Medio Oriente e Nord Africa

Libia: al via a Tunisi il Libyan Political Dialogue Forum

Di Anthea Favoriti
10.11.2020

Il 9 novembre si è aperto in Tunisia il Libyan Political Dialogue Forum, l’iniziativa negoziale facilitata dalla missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), per porre fine al perdurante conflitto civile libico in atto dal 2011. Il negoziato tunisino costituisce l’ultimo sforzo diplomatico dopo la firma del cessate il fuoco permanente, raggiunto a Ginevra lo scorso 23 ottobre, al termine dei colloqui della Commissione Militare Congiunta 5+5.

Incoraggiati dalle Nazioni Unite, il Governo di Unità Nazionale (GUN), espressione degli interessi della Tripolitania, e i rappresentanti del cosiddetto Governo di Tobrouk, manifestazione politica della Cirenaica, avevano ripreso i negoziati a settembre su diversi tavoli diplomatici: uno istituzionale in Marocco, uno militare in Egitto e uno politico in Svizzera. In tale contesto, il processo negoziale tunisino mira a creare delle “istituzioni di transizione”, nominando un nuovo Primo Ministro e un capo del Consiglio presidenziale, cariche rivestite al momento dal Premier tripolino Fayez al-Sarraj. L’obiettivo è quello di nominare una rappresentanza per ognuna delle tre grandi regioni storiche del Paese (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan), al fine di formare un nuovo Consiglio presidenziale composto da 3 membri più un Premier “indipendente”, cui spetterebbe il compito di dar vita a un governo unificato fra Est e Ovest e di lanciare le procedure costituzionali che porteranno alle prossime elezioni presidenziali e legislative, previste per marzo 2021.

Ai colloqui hanno partecipato 75 partecipanti libici: 13 membri dell’Alto Consiglio di Stato (Tripolitania), 13 del Parlamento di Tobruk (Cirenaica), nonché 49 partecipanti selezionati dall’Unsmil in rappresentanza delle tribù presenti su tutto il territorio libico. Nonostante gli incoraggiamenti delle Nazioni Unite, non sono mancati momenti di tensione. Di fatto, è stata fortemente criticata la lista di partecipanti redatta dall’Unsmil, espressione, secondo il governo di Tobruk, di un processo di selezione condotto sulla base di interessi di attori e Stati stranieri. Ciò, considerata la natura del conflitto libico (configuratosi negli anni sempre di più come una guerra per procura in cui attori internazionali hanno avuto crescenti ingerenze nelle dinamiche interne), potrebbe costituire un elemento in grado di ostacolare nel breve periodo le condizioni per una reale intesa che pacifichi il Paese.

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