Defender Europe 2020 alla luce dell'emergenza Coronavirus
Europa

Defender Europe 2020 alla luce dell'emergenza Coronavirus

Di Alessandra Giada Dibenedetto
23.03.2020

L’emergenza Coronavirus, che ha colpito prima l’Asia per poi arrivare in Europa e nel resto del mondo, ha avuto un impatto rimarchevole anche nel comparto militare. Di fatto, ogni singola nazione ha dovuto riconsiderare i propri dispiegamenti all’estero e riorganizzare le proprie attività formative, addestrative e operative sul territorio nazionale. Questo è stato fatto sia per contenere il contagio tra il personale della Difesa che per mettere a disposizione il personale medico militare agli ospedali civili più in difficoltà. Inoltre, molti soldati sono stati impiegati per supportare il lavoro delle Forze dell’Ordine nel far rispettare le nuove direttive nazionali in materia di contenimento del contagio. In tale contesto, eventi di vario genere sono stati cancellati o rimandati, tra cui il famoso DIMDEX in Qatar (Doha International Maritime Defence Exhibition and Conference) e numerosi incontri UE rilevanti per il settore Difesa. Anche Defender Europe 2020, quella che sarebbe dovuta essere l’esercitazione militare euro-atlantica più imponente dai tempi della Guerra Fredda, ha subito le conseguenze della rapida diffusione del Covid-19. Infatti, nonostante la conferma per il prossimo aprile-maggio, Defender Europe 2020 sarà profondamente ridotta nei numeri, secondo stime ancora incerte. In primo luogo, gli Stati Uniti hanno comunicato che diminuiranno sensibilmente il numero di militari convolti nelle prossime attività addestrative in Europa. Se inizialmente era previsto un dispiegamento di ben 20.000 soldati statunitensi, a seguito dello scoppio della pandemia il Segretario della Difesa ha deciso di bloccare ogni movimento di personale e mezzi militari dagli Stati Uniti oltreoceano. Di fatto, prenderà parte ai giochi di guerra solo la squadra di combattimento della brigata corrazzata già presente sul territorio europeo. Invece, tutti gli altri militari già sbarcati in Europa per l’esercitazione dovranno tornare in patria. Da par suo, l’Italia ha deciso di non prendere più parte a Defender Europe 2020. Come comunicato dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, i nostri militari rimarranno sul territorio nazionale per supportare le istituzioni durante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Di fatto, in questi giorni di crisi in cui è possibile spostarsi solo per strette necessità, i controlli nelle città sono dovuti aumentare e, quindi, gli uomini e le donne delle Forze Armate hanno ricevuto lo status di operatore di sicurezza per poter supportare l’operato delle Forze di Polizia.

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