Terrorismo e le priorità (mancate) dell' Ue
Con l’ultimo attacco alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, il concetto di “obiettivo sensibile” sembra svuotarsi definitivamente del suo significato. Ad essere nel mirino dei terroristi (o sedicenti tali) sono ormai i luoghi della vita normale, del quotidiano e non più i grandi punti di raduno o i simboli culturali dell’ Occidente. “Vogliono colpire la gente comune” - sottolinea Andrea Margelletti, presidente del Ce SI (Centro Studi Internazionali) che aggiunge - il vero dramma è la mancanza totale da parte dell’Unione europea di una strategia, di una politica estera comune. Quello che sta insanguinando le nostre città - conclude - è un riflesso di questo grave problema".
Di fronte ad un evidente vuoto politico e alla forza di attrazione e seduzione dell’ideologia islamista, "è richiesto l’impegno all’ unità e alla solidarietà di tutti gli uomini e le donne di fede, e non, perchè - ne è profondamente convinto il teologo musulmano Adnane Mokrani della Pontificia Università Gregoriana - si tratta di una sfida per tutta l’umanità: il nostro compito - prosegue - è dunque trovare una strategia non solo politica ma anche culturale e spirituale".