Mosul, Pentagono: Esercito iracheno avanza veloce ma ci vorrà tempo

Mosul, Pentagono: Esercito iracheno avanza veloce ma ci vorrà tempo

10.17.2016

“Siamo certi che i nostri partner iracheni sconfiggeranno il nostro comune nemico e libereranno Mosul e il resto dell’Iraq dall’odio e dalla brutalità dello Stato Islamico - ha aggiunto Carter - gli Stati Uniti e il resto della coalizione internazionale sono pronti a sostenere le forze di sicurezza irachene, i combattenti peshmerga (curdi, ndr) e il popolo iracheno nella difficile lotta”.

In un discorso trasmesso dalla tv di Stato nelle prime ore di oggi il premier al-badi ha sottolineato che “l’ora della vittoria è arrivata” e “l’operazione per liberare Mosul è iniziata”.

A proposito dei raid su Aleppo dell’aviazione russa e delle forze governative siriane si registra, dopo il fallimento del vertice di Losanna sulla Siria, un incontro a Londra tra il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri inglese Boris Johnson.

È iniziata nella notte l’offensiva finale per la riconquista della città di Mosul, baluardo dello Stato Islamico nel nord dell’Iraq mentre l’Onu lancia l’allarme per la sorte di un milione e mezzo di civili.

Nei giorni scorsi, un comunicato dei fondamentalisti islamici ha reso noto che a Mosul l’Isil ha sventato una insurrezione tra le sue fila, e che 58 ufficiali ribelli sono stati giustiziati. Fu proprio in una moschea della citta’ che Abu Bakr Al Baghdadi proclamo’ la nascita di un “califfato” esteso anche su ampie regioni della Siria.

Saranno l’esercito iracheno e la polizia federale, “e nessun altro”, ad entrare a Mosul. “Sono lì per amore di voi” ha detto Haidar al Habadi agli abitanti di Mosul, usando alternativamente il nome Isis o Daesh per i militanti del sedicente Stato Islamico. Dopo l’annuncio del premier iracheno Haider al-Abadi, i peshmerga curdi hanno preso posizione sul settore nord-est e hanno aperto il fuoco secondo le prime notizie con batterie di razzi automontate. Andrea Margelletti il punto non è togliere Mosul all’Isis, ma chi la conquisterà. Si teme infatti che la loro collaborazione potrebbe provocare ulteriori disordini, anche se il governo iracheno per ora si sta distribuendo lungo il perimetro cittadino e non si stanno spingendo verso l’interno.

Sembra che parte del piano della coalizione si basi anche sull’eventuale ribellione degli abitanti di Mosulcontro lo Stato Islamico.

In questa fase di avvicinamento, si procederà verosimilmente con velocità, mentre il cuore della battaglia e l’ingresso dentro Mosul richiederà probabilmente del tempo, con le stime degli esperti che parlano di almeno due mesi, dunque non si riuscirà a liberarla prima di novembre o dicembre. A meno che non vadano a buon fine alcune trattative segrete coi jihadisti che prevederebbero, secondo fonti di intelligence, un salvacondotto per i foreign fighters in cambio della rinuncia a combattere e a usare i civili come scudi umani.