Lukašenko in Pakistan: tra cooperazione economica, rischi di isolamento e sanzioni
Asia & Pacific

Lukašenko in Pakistan: tra cooperazione economica, rischi di isolamento e sanzioni

By Elisa Querini
12.04.2024

Dal 25 al 27 novembre, il Presidente bielorusso Aleksandr Lukašenko si è recato in visita ufficiale in Pakistan, nella capitale Islamabad, dove ha incontrato il Primo Ministro Shahbaz Sharif e il Capo di Stato Maggiore dell’esercito, il Generale Asim Munir. Ad accompagnare il leader bielorusso vi era una delegazione di alto livello composta da 68 membri, compresi decine di uomini d’affari, guidata dal nuovo Ministro degli Esteri Maxim Ryzhenkov. Durante le varie consultazioni, sono stati firmati 15 protocolli d’intesa, tra cui una roadmap commerciale triennale, definita con l’intenzione di promuovere l’interscambio bilaterale. La visita di Lukašenko si è tenuta dopo numerosi incontri tra gli alti vertici dei due Paesi, in particolare nell’ambito dei summit della Shanghai Cooperation Organization (SCO), alla quale la Bielorussia ha aderito nel luglio del 2024 grazie anche al supporto pakistano.

Dal punto di vista politico, i recenti sviluppi del contesto internazionale sembrerebbero aver favorito un’accelerazione nelle relazioni tra Pakistan e Bielorussia, già tradizionalmente positive. In particolare, entrambi i Paesi temono un crescente isolamento in questa fase. Nel caso bielorusso, il rischio è anzitutto legato al supporto per la Federazione Russa nel contesto del conflitto in Ucraina, oltre alla dura repressione nei confronti delle opposizioni scese in piazza in anni recenti. Per quanto riguarda il Pakistan, invece, a preoccupare è il forte riavvicinamento tra USA e Unione Europea (UE), da una parte, e India dall’altra, dinamica che lascia sostanzialmente privo il Paese di supporto contro il suo principale rivale. Questi nuovi equilibri hanno favorito lo sviluppo di un rapporto intenso tra Pakistan e Repubblica Popolare Cinese, monitorato con grande attenzione in primis proprio dagli Stati Uniti. Per Islamabad il timore di uno scarso supporto americano, nel breve-medio periodo, è ampliato dalla consapevolezza che l’Asia meridionale non rientra apparentemente nelle priorità di politica estera del neopresidente americano Donald Trump, al cui fianco nel fronte repubblicano siedono molti sostenitori del Governo indiano di Narendra Modi. A ciò si aggiunge la tiepida distensione tra Cina e India, che ha prodotto un parziale disimpegno militare tra i due Paesi lungo i confini himalayani, altro sviluppo non particolarmente apprezzato dalle autorità pakistane. In questo quadro, le sanzioni internazionali e statunitensi contro il regime di Minsk, insieme a quelle volute dalla autorità americane contro il programma balistico sviluppato da Islamabad, hanno rilanciato gli sforzi dei due Paesi in cerca di collaborazioni utili a mitigarne l’impatto e la visita di Lukašenko andrebbe letta anche in questa ottica.

Sul fronte commerciale, interessanti appaiono le prospettive di cooperazione tra i Paesi nel campo delle macchine agricole, degli impianti di produzione di trattori e, più in generale, nel trasferimento di tecnologia, riguardante anche la mobilità elettrica. Proprio il settore dei macchinari agricoli era finito al centro dell’attenzione delle autorità americane, che lo scorso aprile hanno ampliato le sanzioni contro il programma di missili balistici a lungo raggio pakistano colpendo, oltre a entità cinesi, anche la bielorussa Minsk Wheel Tractor Plant (MWTP). Il gruppo, in particolare, secondo il Dipartimento di Stato americano sarebbe impegnato in attività o transazioni che hanno contribuito o rischiano di contribuire materialmente alla proliferazione di armi di distruzione di massa o dei loro vettori. In questo quadro, si evidenzia la scelta di Lukašenko di donare due trattori BELARUS-1025.3, prodotti dalla Minsk Tractor Work e consegnati all’impresa pachistana Heavy Industries Taxila, un contractor della difesa di Islamabad specializzata nella produzione di mezzi militari, tra cui carri armati. Proprio la MTWP punterebbe alla costruzione di un impianto di montaggio in Pakistan nei prossimi mesi.

In assenza di mutamenti radicali del contesto internazionale, è presumibile che Pakistan e Bielorussia continueranno a perseguire un rafforzamento delle relazioni bilaterali. Già nelle prossime settimane, infatti, una delegazione pachistana dovrebbe recarsi in Bielorussia per definire i dettagli delle aree di mutuo interesse e concludere ulteriori accordi, mentre è prevista una visita ufficiale a Minsk del Primo Ministro Sharif nei primi mesi del prossimo anno, segnali, questi, di una volontà condivisa di rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali. Nel complesso, la percezione d’isolamento e il timore di veder erodere la propria posizione nel contesto globale, potrebbero spingere i governi di Minsk e Islamabad a promuovere ulteriormente le relazioni. I due attori, inoltre, dovrebbero continuare agire in maniera congiunta per l’empowerment di forum quali la SCO e i BRICS, mirati a ribilanciare gli equilibri internazionali.

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