Missile Corea del Nord, Margelletti (Ce.S.I): "Altro che terza guerra mondiale con la Russia, il rischio è lì"_IntelligoNews.it
Geopolitica, equilibri e alleanze nel quadrante Pacifico. Tutto questo sullo sfondo del test missilistico effettuato dalla Corea del Nord di Kim Jong-un, che sta suscitando un grande clamore nella comunità internazionale e sui media. Che succede a quelle latitudini? Il test nordcoreano è realmente pericoloso o va visto in un’ottica più ampia? Così, a IntelligoNews, il prof. Andrea Margelletti, Presidente del Centro Studi Internazionali (Ce.S.I): ‘‘E’ la gestione politica di questo apparato militare ad essere estremamente pericolosa. Chi ha il dito sul grilletto fa una serie di ragionamenti, per così dire, tutti suoi. L’Onu? Discute…’'.
Il test missilistico nordcoreano è realmente pericoloso?
‘‘Lo è soprattutto perché è la gestione politica di questo apparato militare ad essere estremamente pericolosa, non tanto l’evoluzione militare in se stessa. Per farla semplice, chi ha il dito sul grilletto fa una serie di ragionamenti, per così dire, tutti suoi’’.
L’attenzione, ovviamente, si sposta sul quadrante: che succede a quelle latitudini? Ci dobbiamo aspettare un riassetto, in qualche modo?
‘‘Riassetto no, ma che il futuro dei rischi di vera conflittualità convenzionale venga da quella parte del mondo piuttosto che da una guerra fredda, o da una ipotetica terza guerra mondiale con la Russia, mi pare ormai evidente’’.
Gli Stati Uniti che ruolo hanno in quell’area?
‘‘La considerano importantissima, la stragrande maggioranza degli assetti militari americani ormai sono nel Pacifico, quindi parliamo dell’attore di riferimento in quell’area assieme alla Cina emergente’’.
La Russia invece come si posiziona? Pensando ad esempio al rapporto con la Cina.
‘‘La Russia ha bisogno della Cina ma soprattutto del denaro cinese, vista la stagnante economia di Mosca; va ricordato che da sempre c’è con la Cina una conflittualità e se Mosca fosse meno strozzata dal punto di vista economico, probabilmente sarebbe, nei rapporti, molto più vicina agli Stati Uniti che a Pechino’’.
Fra Trump e Abe si sta creando un’asse? E se si su quali basi?
‘‘Credo che non si possa parlare di un asse in particolare. Stati Uniti e Giappone da decenni collaborano in piena solidarietà e visione per quella che è la situazione asiatica; la mia sensazione è che Trump abbia chiesto ai giapponesi un impegno maggiore, non solo economico, nelle attività di stabilizzazione’’.
L’Onu? Che fa?
‘‘Discute…’’.
Fonte: IntelligoNews.it