La deriva dell'orrore, kamikaze ora puntano i bambini_Adnkronos
L’attentato di ieri sera a Manchester è solo l’ultimo di una serie di attacchi terroristici in Europa. Belgio, Francia, Germania, Regno Unito. Dagli zainetti bomba al camion assassino, di solito a essere presi di mira sono luoghi pubblici, più spesso ritrovo di giovani: caffè, locali, ma anche lo stadio, la metropolitana, il lungomare, il mercatino di Natale.
Colpire prima, durante, dopo un concerto dove si trovano migliaia di persone fa pensare che obiettivo della strage siano i giovani, come già accaduto nel caso del Bataclan a Parigi: circa 1.500 persone si stavano ascoltando gli Eagles of Death Metal quando 3 terroristi armati e con indosso cinture esplosive hanno sparato sulla folla. Ma se si decide di colpire il pubblico di Ariana Grande, idolo dei teeneager, la prospettiva cambia: l’obiettivo in questo caso sono i minori. Perché ad assistere a un concerto dell’ex stellina Disney ci sono soprattutto bambini e adolescenti. Come Georgina, la prima vittima identificata della strage di Manchester. Secondo 'Metro.co.uk la 18enne in un tweet di domenica aveva scritto quanto fosse “eccitata” di vedere Ariana Grande alla quale era stata presentata due anni fa.
“Non c’è dubbio che in questo caso si sia abbassata sensibilmente l’età dell’obiettivo”, spiega all’Adnkronos Gabriele Iacovino, responsabile analisti del Centro studi internazionali (Cesi), che aggiunge: “Sebbene siamo ancora in una fase preliminare, mi sento di dire che la modalità di questo attentato sia più complessa rispetto agli ultimi, sia per l’ordigno utilizzato sia per il luogo e l’ora scelti”.
I concerti sono “obiettivi sensibili” ma il fatto di “colpire all’uscita dell’evento, quando il livello di sicurezza è molto più basso, perché i controlli vengono fatti prima di entrare, e nel foyer, una zona di confine quindi più vulnerabile, fa pensare che dietro ci sia uno studio attento. Mi sembra difficile che si tratti di un lupo solitario”, sottolinea l’esperto.
Fonte: Adnkronos