Gli avanzamenti del Global Combat Air Programme al DSEI di Londra
Il Defense and Security Equipment International ( DSEI ), uno tra gli eventi più importanti del settore Difesa, tenutosi a Londra dal 12 al 15 settembre scorso, è stato un’occasione di importante avanzamento verso la realizzazione del Global Combat Air Programme (GCAP). I vertici politici ed industriali dei Paesi partner, Italia, Regno Unito e Giappone, hanno infatti svolto una serie di incontri e sottoscritto rilevanti accordi orientati a definire alcuni elementi essenziali per lo sviluppo di un sistema di sistemi di 6a generazione. L’incontro tra i Ministeri della Difesa, facendo seguito a quelli precedenti svolti a Tokyo e Roma, è stato infatti affiancato da una fattiva cooperazione tra le industrie della Difesa italiane, britanniche e giapponesi.
In particolare, Leonardo, Elettronica, BAE Systems e Mitsubishi Electric hanno individuato i rispettivi contributi volti a plasmare il nuovo ambiente funzionale ad unire la componente elettronica all’integrazione digitale dei dati – noto come Integrated Sensing and Non-Kinetic Effects & Integrated Communications Systems (ISANKE e ICS).
Quest’ultimo si prefissa l’obiettivo di utilizzare una sensoristica integrata, con uno scambio informativo costante durante le missioni. L’obiettivo è quello di sviluppare un software di pilotaggio sincronizzato adattabile a velivoli con e senza pilota, volto all’interscambiabilità operativa tra gli alleati durante le operazioni.
La collaborazione tra Leonardo, Elettronica, BAE Systems e Mitsubishi è inoltre finalizzata ad accelerare la ricerca per quanto concerne la produzione di sistemi radar avanzati , di armi energetiche e della componente droni . Altre iniziative coordinate potrebbero poi riguardare la cabina di pilotaggio e la consapevolezza situazionale (situational awareness) del pilota. Nuovi dettagli sono in aggiunta emersi sull’implementazione di componentistica per la realtà virtuale, in grado di fornire al pilota dati, informazioni e supporto ottico.
In generale, l’evoluzione del campo di battaglia nella prospettiva dei requisiti per la 6a generazione evidenzia una rimodulazione degli assetti da impiegare in un’ottica di bilanciamento tra prestazioni, massa e costi. L’obiettivo ultimo è quello di ridurre la possibilità di perdere mezzi pregiati nello scontro, esponendo quindi una flotta di velivoli gregari eventualmente spendibile.
Il GCAP rappresenta una grande sfida per le ambizioni per il futuro delle capacità aeree nazionali, con risvolti industriali significativi per l’Italia ed i Paesi partner. Il programma potrebbe infatti definire gli standard della 6a generazione, offrendo opportunità significative per il mercato della Difesa europeo ed internazionale.