Medio Oriente e Nord Africa

Il sistema Spada 2000 Plus e la difesa dei cieli pakistani

Di Francesco Tosato
01.01.2013

Con il 2013 MBDA Italia completerà le consegne delle prime dieci batterie di sistemi di difesa aerea SPADA 2000 Plus per la Pakistan Air Force (PAF), mentre sono già in corso trattative per ulteriori batterie da destinare non solo all’Aeronautica, ma probabilmente anche all’Esercito e alla Marina del Paese asiatico.

Il contratto di acquisizione delle prime dieci batterie per la PAF è stato siglato nel 2007 per un controvalore di circa 415 milioni di euro ed ha previsto anche l’approvvigionamento di 750 missili Aspide 2000 e la costruzione di due siti di supporto (inaugurati nel 2009) nell’area di Karachi, destinati alla manutenzione dei sistemi d’arma e all’effettuazione dei test di guida dei missili.

La prima batteria è stata consegnata alla Pakistan Air Force nel febbraio 2010 e, nel luglio dello stesso anno, ha effettuato i primi test operativi pienamente positivi con l’abbattimento di tre radiobersagli (confermando l’affidabilità del sistema che vanta una percentuale di successo del 97%). Tale risultato è stato reso possibile anche dalla preziosa collaborazione dell’Aeronautica Militare Italiana che, fin dal 2009, ha supportato i colleghi pakistani nell’addestramento sul nuovo sistema SAM.

Lo SPADA 2000 Plus è un’evoluzione dell’originario SPADA (in dotazione alla nostra Aeronautica dai primi Anni '80) che si caratterizza come un sistema SAM ognitempo a medio raggio, dai tempi di reazione estremamente ridotti, resistente alle ECM, capace di proteggere un’area di 2000 kmq da minacce aeree, UAV ed anche da missili aviolanciati.

Testata otto volte dall’Aeronautica Militare Italiana, a partire dal 2005, la configurazione delle batterie SPADA 2000 Plus prevede:

  • un Detection Centre imperniato sul radar RAC-3D, tridimensionale (raggio di scoperta di 60 km, capace di tracciare contemporaneamente fino a 100 bersagli e di ingaggiarne simultaneamente 4) che riunisce in un solo shelter anche il centro operativo di controllo tattico responsabile del management dei bersagli e della loro classificazione in base al livello di minaccia ed eventualmente in grado anche di coordinare il fuoco, in un raggio di 10 km, di fino a dieci unità di artiglieria contraerea radar asservita (come i sistemi Oerlikon gdf-005 da 35mm e Bofors da 40mm già in dotazione alle Forze Armate Pakistane o eventuali più moderne unità C-Ram tipo il Porcupine, per restare a sistemi di concezione italiana).
  • 2 sezioni di fuoco (eventualmente espandibili a quattro) composte dal radar d’inseguimento e illuminazione del bersaglio, dall’unità di controllo del tiro e da due lanciatori con sei missili Aspide 2000 pronti al fuoco.

Il missile Aspide 2000, versione migliorata del precedente Aspide (a sua volta progetto nazionale sviluppato a partire dal missile aria-aria americano AIM-7 Sparrow), caratterizzato da un motore a razzo a stadio singolo, alimentato a combustibile solido, che garantisce velocità supersoniche, alta manovrabilità e la capacità di ingaggiare bersagli a distanze superiori a 25 km grazie al sistema di guida homing semi-attivo che attiva la testata pre-frammentata contente 35 kg di alto esplosivo.

Le nuove batterie SPADA 2000 Plus, compatibilmente al calendario delle consegne, vanno a rimpiazzare i precedenti e meno prestanti sistemi per la difesa di punto Crotale (introdotti nel 1976   e aggiornati localmente allo standard 4000 negli Anni 2000) e vengono integrate nella moderna rete di difesa aerea nazionale che fa capo al Comando della Difesa Aerea della Pakistan Air Force. In tale Comando, situato in bunker sotterranei nella base aerea di Chaklala nei pressi di Rawalpindi, viene gestita in tempo reale attraverso una ventina di postazioni dedicate, la situazione dello spazio aereo nazionale relativamente ai quattro sottosettori operativi in cui è diviso il paese: Peshawar (Nord), Quetta (Ovest), Sarghoda (Centro), Karachi (Sud).

I sistemi SPADA 2000 Plus sono già dislocati nella parte militare dell’Aeroporto Internazionale di Islamabad (base aerea di Chaklala) e presto saranno schierati a protezione di tutte le altre principali basi aeree nazionali (Jacobabad, Kahuta, Kamra, Karachi, Sargodha) oltre che del sito nucleare di Kushab. In ogni caso, la piena compatibilità degli shelter con i C-130 Hercules della PAF, consente il rapido dispiegamento delle batterie in qualunque parte del paese.

Con quest’acquisizione (e l’eventuale esercizio delle opzioni per ulteriori cinque batterie) la Pakistan Air Force soddisfa completamente i requisiti operativi relativi a sistemi SAM a medio raggio derivanti dalle particolari caratteristiche orografiche del Paese. Permane ancora evidente la necessità di reperire al più presto un moderno sistema SAM a lungo raggio che rimpiazzi i pochi antiquati HQ-2 (copia cinese dei SA-2 Guideline russi caratterizzati da una gittata di circa 35km) che ancora difendono Islamabad e che consenta di allestire una moderna difesa aerea multilivello almeno attorno alla capitale, alla città di Karachi e al sito nucleare di Kushab.

Il sistema in questione, nei desiderata dei vertici militari pakistani, dovrebbe avere una portata attorno ai 100 km, nella classe quindi dei sistemi S-300 russi, HQ-9 cinesi o SAMP/T franco-italiani (attualmente in fase di consegna all’Esercito Italiano) e la capacità di intercettare missili balistici a corto e medio raggio come quelli presenti nell’arsenale del rivale storico indiano (principalmente SRBM delle serie Prithvi e IRBM delle serie Agni). Lo scoglio maggiore all’acquisizione di tali sistemi, è tuttora rappresentato dal loro elevato costo, ma una decisione, magari relativa all’acquisto di sole tre batterie per la protezione degli obiettivi sopra citati, è probabile che venga presa da qui a pochi anni a fronte dell’imponente programma di ammodernamento che sta interessando l’Indian Air Force e della necessità di bilanciare un eventuale schieramento da parte indiana di sistemi ATBM.

Nel complesso l’acquisizione dei sistemi SPADA 2000 Plus consolida i buoni rapporti esistenti tra il  Pakistan e la nostra industria della difesa (già fornitrice dei radar GRIFO-7PG per i caccia F-7 e degli UAV FALCO assemblati localmente) e, grazie alle due unità manutentive create in loco, pone le basi per ulteriori proficui sviluppi futuri.

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