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Sviluppo, sostenibilità, sicurezza: l'Italia e le sfide del Corno d'Africa
Sviluppo, sostenibilità, sicurezza: l'Italia e le sfide del Corno d'Africa
Africa
Da oltre 30 anni il Corno d'Africa è la regione più instabile del continente. Capire l'origine e l'evoluzione delle sue problematiche economiche, politiche e securitarie è il primo passo per sviluppare una strategia di intervento sostenibile, durature ed efficace

Il Corno d’Africa è una delle regioni economicamente più dinamiche e politicamente più volatili di tutto il continente. In Etiopia convivono tassi di crescita del PIL sostenuti e ribellioni su base etnica che scuotono le regioni periferiche del Paese, l’Eritrea sembra vivere sospesa in un tempo antico, retta da una autocrazia personalistica e di partito che affonda le sue radici nella Guerra Fredda mentre la Somalia, dal lontano 1986, è vittima della più lunga guerra civile che l’Africa ricordi. In tale scenario, la competizione, spesso violenta, tra clan e gruppi etnico-tribali rallenta o impedisce la lotta contro il sottosviluppo, la povertà e l’emergenza umanitaria e climatica, mentre i principali attori internazionali si contendono le ricchezze naturali, dal rame al gas, dai porti al petrolio.
Il progetto ha l’obbiettivo di tracciare le possibili tendenze evolutive sia dei fattori di crescita che dei fattori di instabilità nella regione del Corno d’Africa, allo scopo di prevedere i possibili scenari futuri e calibrare con maggiore accuratezza gli strumenti di intervento internazionale. Nello specifico, il progetto ha l’ambizione di elaborare raccomandazioni di policy per l’azione italiana nella regione, con l’obbiettivo di migliore la postura nazionale nel Corno d’Africa ed offrire soluzioni sostenibili e durature alle problematiche future.