L’Italia al comando della VJTF, la ”punta di lancia” della NATO
La Forza di Risposta dell’Alleanza Atlantica, meglio nota come NATO Response Force (NRF), venne lanciata nel 2002 al fine di garantire una rapida capacità di dispiegamento in caso di minacce alla sicurezza dei Paesi Membri. Tale forza multinazionale congiunta è composta da unità terrestri, aeree e marittime e da forze speciali, ed è caratterizzata da un livello tecnologico e di prontezza operativa elevato. La NRF è incaricata di esercitare un’ampia gamma di funzioni, tra cui: contribuire a preservare l’integrità territoriale dei Paesi dell’Alleanza, dare una dimostrazione di forza, proteggere le infrastrutture critiche, condurre operazioni di sicurezza e di sostegno della pace e operare in caso di disastri naturali. Il comando operativo della NRF si alterna tra i Comandi militari NATO a Napoli e a Brunssum (Paesi Bassi). Nonostante le grandi ambizioni che l’Alleanza Atlantica ha riposto nella NRF, quest’ultima ha da subito dimostrato numerosi limiti operativi. Il problema maggiore è stato riscontrato nella difficoltà dei singoli Stati membri di fornire unità ed equipaggiamenti tali da generare congiuntamente e in un lasso di tempo breve una forza che fosse credibile, effettiva e quindi pronta per il dispiegamento. Infatti, in media la NRF ha avuto a disposizione meno del 50% delle unità che dovevano completare la forza multinazionale con una capacità operativa pari solo a due terzi dell’obiettivo che era stato posto. A conferma di tale condizione, la NRF negli anni è stata dispiegata solo in poche occasioni come durante le olimpiadi di Atene, le elezioni presidenziali in Afghanistan nel 2004, e a seguito dell’uragano Katrina in Louisiana nel 2005 e del terremoto che ha colpito il Pakistan nel 2006.