Italia, USA e UK si addestrano insieme con l’F-35
Difesa e Sicurezza

Italia, USA e UK si addestrano insieme con l’F-35

Di Federico Deiana
01.12.2021

Alla fine del mese di novembre si è conclusa con successo un’esercitazione nel Mediterraneo Centrale cui hanno preso parte le forze aeronavali italiane, inglesi e americane. Nello specifico, l’esercitazione era volta a testare il grado di interoperabilità tra le forze aeree e marittime dei tre Paesi per quanto riguarda l’utilizzo dei velivoli F-35B. Le operazioni sono state svolte tra la Sicilia e la Grecia e hanno visto coinvolte le navi ammiraglie della flotta italiana e di quella inglese: la portaerei italiana Cavour e la portaerei britannica HMS Queen Elizabeth. L’F-35B rappresenta la versione del caccia di quinta generazione F-35 con capacità STOVL (cioè a decollo corto e atterraggio verticale). Tale versione è in grado di operare, ad esempio, sulle portaerei non dotate di catapulte, come appunto il Cavour, e sulle navi da assalto anfibio americane classe Wasp.

Come affermato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, l’Ammiraglio Cavo Dragone, l’esercitazione è stata un successo da molteplici punti di vista. Innanzitutto, per l’Italia è la prima volta che vengono impiegati in modo congiunto gli F-35B della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare per atterrare e decollare dalla portaerei Cavour. Si tratta di un passaggio fondamentale verso la completa integrazione degli F-35B appartenenti alle due forze armate, nell’ottica della costituzione di una futura forza nazionale STOVL. In secondo luogo, l’esercitazione è proseguita con l’appontaggio e il successivo decollo di due velivoli italiani sulla portaerei inglese, così come due F-35B dei Marines degli Stati Uniti sono decollati dalla portaerei Queen Elizabeth per poi atterrare sul Cavour. Una volta in volo è stato poi possibile portare a termine delle simulazioni di combattimento per testare ulteriormente l’interoperabilità e l’integrazione tra gli F-35B operati dai tre Paesi. Ricordiamo, infatti, che oltre a essere un caccia multiruolo, l’F-35 è anche una piattaforma complessa che possiede sofisticate tecnologie e sensori avanzati per il coordinamento e lo scambio di informazioni.

Come dimostrato da questa esercitazione che ha visto operare congiuntamente la portaerei italiana Cavour, l’inglese HMS Queen Elizabeth e i velivoli F-35B, il livello di interoperabilità tra le forze armate italiane, americane e inglesi è molto stretto. Allo stesso tempo, proprio in virtù dell’accresciuta capacità dei tre Paesi di operare congiuntamente in ambito aeronavale, si possono esaminare i conseguenti risvolti strategici derivanti da tale cooperazione, soprattutto per quanto riguarda lo scenario euro-mediterraneo. L’Italia è l’unico Paese UE e il secondo Paese NATO insieme al Regno Unito a poter schierare i propri F-35B su una nave d’assalto anfibio degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, nell’ottica della cooperazione con Washington, Roma è in grado ospitare sul deck del Cavour gli F-35B dei Marines, come fatto in questi mesi dalla portaerei britannica HMS Queen Elizabeth. Parallelamente, un simile discorso vale anche per la cooperazione bilaterale Italia-UK, con gli F-35B inglesi in grado di operare dal Cavour e viceversa. Da questo punto di vista, la capacità di operare in maniera congiunta e interscambiabile con gli F-35B e gli assetti navali dei tre Paesi è pressoché univoca, e nessun altro Paese Membro della NATO condivide un tale livello di integrazione tra le suddette piattaforme come Italia, UK e USA. Tale prospettiva apre le porte ad una partnership e ad una collaborazione, a livello tanto operativo-militare quanto politico-strategico, ancora più stretta e rafforzata tra i tre Paesi, nell’ottica di possibili esercitazioni, dispiegamenti e missioni aeronavali congiunte in futuro.

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