Il ruolo della Russia di Putin negli equilibri strategici del Sud-Est asiatico
Asia e Pacifico

Il ruolo della Russia di Putin negli equilibri strategici del Sud-Est asiatico

Di Benedetta Carfì
11.03.2025

Dal 24 al 28 febbraio, il Segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Sergei Shoigu, si è recato in visita in Indonesia e in Malesia, dove ha incontrato i rispettivi leader e diverse figure apicali di Governo. Il viaggio ribadisce la rilevanza che la regione riveste per la Russia, soprattutto dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, quando si è imposta la necessità di trovare nuovi partner e mercati per mitigare gli effetti delle sanzioni internazionali. Nel corso degli incontri, tra cui spicca quello con il Presidente Prabowo Subianto, la delegazione russa ha indicato la volontà di rafforzare la partnership bilaterale, con particolare attenzione al settore della difesa e al rafforzamento del commercio. L’interscambio tra i due Paesi, basato principalmente sull’export russo di idrocarburi, si è attestato nella prima metà del 2024 a 1.6 miliardi di dollari, in linea con quanto registrato nello stesso periodo del 2023. Proprio al fine di ravvivare il commercio bilaterale, i due Paesi puntano a firmare un accordo di libero scambio nel 2025 e ad ampliare gli investimenti in energia e difesa. Jakarta, inoltre, avrebbe già richiesto a Mosca equipaggiamento militare per il periodo 2025-2030 e avrebbe anche ricevuto un invito all’International Military-Technical Forum “Army-2025”. Successivamente, Shoigu è giunto in Malesia, dove ha incontrato il Primo Ministro Anwar Ibrahim, con il quale ha discusso di ampliamento della cooperazione nei settori della difesa e della tecnologia. Anche Russia e Malesia mirano, dunque, ad ampliare l’interscambio commerciale, attestatosi nei primi nove mesi del 2024 attorno ai 3.5 miliardi di dollari, trainato dall’export di petrolio russo.

Indonesia e Malesia rivestono un ruolo importante per la Federazione Russa anche dal punto di vista politico, soprattutto dopo il recente avvicinamento al raggruppamento BRICS, cui Jakarta ha aderito lo scorso gennaio, mentre Kuala Lumpur è divenuta Paese partner. L’avvicinamento dei Paesi del Sud-est asiatico, Thailandia compresa, ai BRICS, è stato sponsorizzato anche dagli stessi russi che mirano a creare nuove opportunità commerciali e diplomatiche nell’area e, soprattutto, a rafforzare la loro posizione in prospettiva.

Nel mese di marzo, un incontro a Mosca tra il Presidente Vladimir Putin e il Primo Ministro del Myanmar, il Generale Min Aung Hlaing, ha ulteriormente rafforzato la presenza russa nella regione. Da tempo, infatti, Mosca supporta il regime del Paese, con il quale sono stati definiti anche i dettagli per la costruzione di una centrale nucleare a bassa capacità, nonché la promozione d’investimenti di aziende russe nella zona economica speciale nei pressi del porto di Dawei, nella regione meridionale di Tanintharyi. Le sorti di questi investimenti, tuttavia, sono strettamente legati all’andamento del conflitto interno al Paese. Interessati intese hanno riguardato anche aspetti militari, con la Russia che ha confermato il supporto al Tatmadaw, tradizionale partner dell’industria della difesa del Paese.

Seppur non ancora conclusa la guerra in Ucraina, dunque, la Russia dimostra un rinnovato interesse per il Sud-est asiatico e, più in generale, per la regione dell’Indo-Pacifico nel suo complesso. Le recenti mosse, infatti, se sommate al consolidamento dell’asse con la Corea del Nord e al rafforzamento del partenariato con la Cina, confermano l’interesse russo nel giocare un ruolo nelle dinamiche regionali future. L’obiettivo della Russia, nel lungo periodo, potrebbe essere quello puntare ad alterare gli equilibri regionali introducendo un elemento di ulteriore criticità alla già complessa competizione tra Stati Uniti e Cina.