Al Maeci la conferenza “La collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Arma dei Carabinieri per rafforzare la sicurezza dei cittadini e promuovere gli interessi italiani all’estero” _Inform.it
Alfano: “L’Arma dei Carabinieri rappresenta il fiore all’occhiello della stabilità e della pace nel mondo… Incontrare un carabiniere sulla soglia di ingresso di una ambasciata o di un consolato non ci fa solo sentire protetti, ma ci fa sentire a casa ovunque nel mondo”
Pinotti: “Nello scenario mondiale attuale guardare al problema della nostra sicurezza, e in particolare alla sicurezza delle nostre collettività, con un approccio a 360 gradi”
ROMA – “La collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Arma dei Carabinieri per rafforzare la sicurezza dei cittadini e promuovere gli interessi italiani all’estero” è stato il tema dell’incontro che si svolto presso la Sala delle Conferenze Internazionali del Ministero degli Esteri. Ad aprire i lavori, per il primo panel, il segretario generale del Maeci Elisabetta Belloni che dopo i saluti iniziali ha lasciato la parola al ministro degli Esteri Angelino Alfano. “Sono onorato di ricevervi qui – ha detto il ministro – questo è un momento per rafforzare la sicurezza dei cittadini e per promuovere gli interessi degli italiani nel mondo”.
“Ho fortemente spinto per la realizzazione di questa iniziativa – ha proseguito Alfano – per un moto che viene dal mio cuore non da ministro degli Esteri e neanche da ministro degli Interni, ma da uomo delle istituzioni repubblicane, che girando il mondo ha sempre trovato i carabinieri di fronte alle porte nelle Ambasciate e a presidio dei nostri luoghi”. Per il ministro questa giornata di lavoro favorirà al rafforzamento del legame fra due istituzioni, un vincolo dentro una cornice di interesse nazionale e di prestigio del” nostro” paese nel mondo perché – ha continuato Alfano – ho ricevuto grandi elogi sull’attività dei carabinieri anche di recente nel corso del Global Forum che c’è stato a Washington della coalizione antiterrorismo, e vi posso dire con tutta franchezza che i nostri partner mi hanno letteralmente sommerso di richieste di formazione da parte dei carabinieri perché – ha detto rivolgendosi ai presenti in sala – avete costruito un modello di successo un “security building” che tutti vorrebbero copiare e che non è facile improvvisare” . Continuando ha detto – Oggi i carabinieri offrono un contributo fondamentale alla gendarmeria europea e sono in prima linea in tanti teatri cruciali contro il terrorismo, un impegno quello dell’Italia che abbiamo rafforzato al recente vertice G7 di Taormina con una dichiarazione comune che fortifica la nostra azione globale”. Il ministro anche ricordato che in Iraq grazie al modello di successo dei carabinieri, assieme all’esercito e alle forze speciali, l’Italia ha contribuito a formare circa 18.000 mila forze di sicurezza che stanno vincendo la battaglia contro le forze avverse. Un modello quello dei carabinieri che unisce “capacità tecniche con le sensibilità culturali del posto, ed è proprio da questi tratti che emerge l’italianità dei nostri carabinieri sinonimo di rispetto, umanità, solidarietà, vicinanza alle popolazioni civili”. “I carabinieri – ha ribadito il ministro – offrono un elemento di professionalità assolutamente unico che spazia dalle operazioni di pace e sicurezza alla difesa del patrimonio culturale e alla tutela dell’ambiente. … Non esito a dire che l’Arma dei Carabinieri rappresenta il fiore all’occhiello della stabilità e della pace nel mondo: dall’Iraq al Libano, da Cipro all’Afghanistan, dal Cossovo alla Somalia, dalla Libia al Mali”. Tra i tanti settori di eccellenza dell’Arma Alfano ha ricordato l’impegno per la tutela del patrimonio culturale. “Dove passa la cultura – ha detto il ministro – non passano gli eserciti, è questa la regola aurea che noi coltiviamo sempre, la cultura sconfigge estremismi e fanatismi”. Alfano , dopo aver ricordato che l’Italia è in prima linea per la protezione dei patrimoni culturali nelle zone di crisi, ha ringraziato i carabinieri per il lavoro svolto presso la Farnesina e le 128 rappresentanze diplomatiche e consolari all’estero. Ha concluso il suo intervento ricordando che “incontrare un carabiniere sulla soglia di ingresso di una ambasciata o di un consolato non ci fa solo sentire protetti ma ci fa sentire a casa ovunque nel mondo”
Ha poi preso la parola la ministra della difesa Roberta Pinotti ha sua volta ricordato il forte intreccio che esiste tra l’attività dei carabinieri e il lavoro del dicastero degli esteri. “Fra la Difesa e il ministero degli Esteri – ha affermato la ministra – vi è un rapporto costante, perché tutta la strategia delle nostre missioni all’estero la pensiamo insieme e in questa strategia poi lavoriamo insieme”. Riprendendo poi la riflessione di Alfano ha aggiunto: “questo convegno è a pochi giorni dal G7di Taormina in cui mentre sui temi ambientali ci sono state più difficoltà, sul tema del terrorismo vi è stata una unità di intenti e una forte dichiarazione di intervento”. Tracciando un excursus su quanto è stato fatto a livello di coalizione internazionale nelle varie zone di crisi nel mondo, sull’importanza della presenza italiana, soprattutto legata al ruolo che ricoprono i carabinieri ha ribadito che “i carabinieri hanno la capacità dell’essere corpo di élite e l’essere carabinieri tra la gente. Essere capaci di leggere i segnali territoriali. E in quello che io considero la minaccia principale che oggi stiamo vivendo, il terrorismo, davvero l’azione dei carabinieri è una azione assolutamente importante”. Per il ministro Pinotti i carabinieri hanno un doppio ruolo, intervengono per tenere la situazione sotto controllo una volta liberato il territorio, ad esempio in Iraq, e di prevenzione, come si sta facendo d’intesa con le forze armate di alcuni paesi africani. Il ministro ha anche sottolineato come lo scenario mondiale attuale imponga la necessità di “guardare al problema della nostra sicurezza, e in particolare alla sicurezza delle nostre collettività, con un approccio a 360 gradi”
Nei due panel successivi si sono alternati relatori del Comando operativo interforze, dell’Arma dei Carabinieri, della diplomazia italiana, del mondo accademico e anche del giornalismo nazionale. Per l’Arma hanno preso la parola: il generale Angelo Agovino, comandante del Comando Carabinieri del Maeci che ha ricordato come già dal 1943 si riscontrano i primi segni della presenza dei carabinieri nel ministero degli Esteri. Una presenza che poi si è andata man mano strutturando, fino ad arrivare nel 2010 al decreto che stabilisce che ‘l’Arma dei Carabinieri assicuri i servizi di sicurezza per le rappresentanze diplomatiche e consolari e per gli uffici degli addetti militari’. Sono inoltre intervenuti il vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri; Vincenzo Coppola, e il sottocapo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma Enzo Bernardini.
Fra gli interventi del mondo accademico segnaliamo la riflessione del presidente del Centro Studi Internazionali Andrea Margelletti “L’Arma dei Carabinieri – ha detto Margelletti – ha sviluppato quelle dottrine, quelle capacità, quelle esperienze … che la rendono così capace sugli scenari attuali”. Andrea Angeli, funzionario Internazionale, si è invece soffermato sul ruolo e la figura che i carabinieri ricoprono all’interno delle Ambasciate in giro per il mondo.
Dal canto suo il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette ha ringraziato il Ministro Alfano per aver voluto questa conferenza, ma soprattutto per le parole di apprezzamento che ha rivolto ai carabinieri che con la loro presenza garantiscono la sicurezza a tutta la rete diplomatica. Dopo l’intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano Gentile, che ha ricordato l’impegnativo lavoro portato avanti dalle forze armate nelle aree di crisi, anche per quanto riguarda l’addestramento delle forze di polizia, nelle zone di crisi per combattere il terrorismo , contrastare la rete di chi promuove immigrazione incontrollata e mantenere la stabilità delle aree interessate, ha preso la parola il segretario generale del Maeci Elisabetta Belloni
“Mi auguro che oggi – ha esordito la Belloni – grazie ai contributi che abbiamo ascoltato sia stato possibile riflettere meglio sul significato di questa collaborazione, mi auguro che sia stato possibile condividere le strategie che sono sottese alle decisioni del Governo e che ci inducono quotidianamente a promuovere le iniziative nelle quali si esplicita la collaborazione degli Affari Esteri con l’Arma dei Carabinieri. Tengo però a condividere con voi gli obiettivi che noi amministrazione degli Affari Esteri ci siamo prefissi nell’organizzare insieme questa conferenza”. “L’amministrazione degli Affari Esteri – ha spiegato il segretario generale – vuole cogliere l’occasione di questo seminario per testimoniare a tutti gli uomini e donne dell’Arma dei Carabinieri la nostra profonda riconoscenza per essere sempre al nostro fianco a Roma e all’estero, e tramite il Comandante Generale dell’Arma io voglio chiedergli di trasmettere questo nostro apprezzamento e questa nostra riconoscenza veramente a tutte le persone che appartengono all’Arma dei Carabinieri… Questa occasione – ha aggiunto – ha per noi anche un altro obiettivo, quello di comunicare il valore di questa collaborazione e soprattutto vogliamo trasmettere la nostra determinazione, e credo di poter parlare anche a nome del Comandante dell’Arma e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, a proseguire questa tradizione che abbiamo realizzato, ormai da molti anni, continuando sulla strada di un cammino di iniziative congiunte che permettono di esportare all’estero il meglio del nostro paese ”.
“La cooperazione tra Farnesiana e Arma dei Carabinieri – ha proseguito la Belloni – è un modello sia nazionale che internazionale, è un modello che contribuisce a dare al nostro Paese un profilo internazionale incredibile di security provider, e quindi viene apprezzato dai nostri partner, dai nostri alleati, come strumento efficace di politica estera, contributo prezioso alla sicurezza globale. Questa cooperazione inoltre è dinamica e flessibile, capace di adattarsi alle situazioni internazionali”. “La cooperazione tra Farnesina e l’Arma – ha concluso il segretario generale – è cruciale, dobbiamo certamente metterla al servizio del nostro interesse nazionale, ma deve essere anche stimolo per costruire una governance nelle crisi internazionali”.
Fonte: Inform.it