La dimensione strategica dello spazio: Global Navigation Satellite Systems
Il valore strategico delle applicazioni spaziali ha costituito un elemento centrale per il loro sviluppo già a partire dall’epoca della Guerra Fredda e della coesistenza competitiva tra Stati Uniti ed Unione Sovietica. Dissoltosi l’equilibrio bipolare, le molteplici potenzialità geopolitiche, economiche e militari dei sistemi spaziali hanno assunto un rilievo ancora maggiore nel contesto del sistema internazionale attuale, caratterizzato da estrema fluidità politico-economica, conflitti asimmetrici e sfide globali. L’incidenza del fattore spazio sulle telecomunicazioni, il monitoraggio ambientale e climatico, le politiche di sicurezza e difesa e numerosi settori d’interesse commerciale conferiscono all’ottenimento di asset spaziali autonomi una valenza primaria ai fini del riconoscimento del proprio ruolo sullo scacchiere internazionale.
I sistemi di navigazione satellitare forniscono tipologie di servizi che generano notevoli implicazioni di carattere geopolitico per i Paesi che li possiedono. Sono comunemente costituiti da una costellazione di satelliti in orbita terrestre media (Medium Earth Orbit – MEO, quota del perigeo tra 8.500 km e 24.000km circa) ad un’altitudine di circa 20.000 km e articolati in tre segmenti principali: il segmento spaziale, il segmento di controllo delle stazioni di monitoraggio poste a terra e il segmento utente degli utilizzatori abilitati alla ricezione del segnale. Grazie ai dati satellitari è possibile garantire con ragionevole precisione, tramite l’individuazione di latitudine, longitudine, altezza e tempo, un accurato servizio di posizionamento.
Il Global Positioning System (GPS), sviluppato negli anni Settanta dal Dipartimento della Difesa statunitense, è stato il primo sistema di navigazione globale disponibile dagli anni Ottanta e concepito inizialmente per scopi di carattere militare. Fino al 1° maggio 2000, i 24 satelliti posti su sei diversi piani orbitali circolari costituenti la costellazione GPS trasmettevano su due frequenze messaggi codificati, uno meno accurato utilizzabile da qualsiasi ricevitore ed uno criptato e di elevata precisione destinato ad utenti militari. Con decreto del Presidente Clinton, la degradazione del segnale è stata sospesa ed il segnale più preciso si è infine reso disponibile anche ad utilizzatori civili, consentendo un crescente sviluppo di applicazioni legate all’utilizzo del GPS in settori di mercato prevalentemente di tipo non militare. A livello interno il programma viene monitorato ed indirizzato dal National Executive Committee for Space-Based Positioning, Navigation and Timing (PNT) presieduto congiuntamente dai Vice Segretari alla Difesa e ai Trasporti. Composto da membri dei Dipartimenti di Stato, Interno, Agricoltura, Commercio, Sicurezza Nazionale, Stato Maggiore della Difesa e NASA, il comitato coordina le questioni legate al GPS tra diverse agenzie federali al fine di massimizzarne la resa da un punto di vista militare e di priorità strategiche nazionali.
Riconosciuta la strategicità della navigazione satellitare, nel 1976 l’URSS iniziò lo sviluppo del sistema GLONASS, nato anch’esso da esigenze militari, inizialmente sotto il controllo del Ministero della Difesa e successivamente ampliato al settore civile. Comprendente 24 satelliti (21 operativi e 3 riserve), originariamente il sistema russo era dotato di una modalità ad elevata accuratezza per uso militare ed una a segnale degradato per usi civili. Diventato operativo nel 1996, entro la fine del decennio ha raggiunto l’interoperabilità con il GPS USA (non generando cioè interferenze). Il collasso del paradigma e dell’economia sovietica, però, ha generato una fase di rapido deterioramento dell’efficacia e qualità del sistema che ha raggiunto il suo punto più basso nel 2001 con solo 6 satelliti operativi. Tuttavia, la consapevolezza da parte delle autorità politiche, scientifiche e militari russe e dell’agenzia spaziale Roscosmos del suo grande valore per la sicurezza nazionale e la concomitante ripresa economica del Paese hanno dato il via, nel 2001, al GLONASS Development Program teso a migliorare ed ammodernare l’infrastruttura tramite il lancio di nuovi satelliti e l’allungamento della loro vita operativa. Nell’ambito del progetto di progressivo aumento delle prestazioni di GLONASS la Russia ha inoltre stipulato un accordo di cooperazione con l’agenzia spaziale indiana ISRO. La piena funzionalità della rete GLONASS è stata ripristinata nel 2011, mentre, già dal 2007, pe ordine diretto del Presidente Putin, è stato reso fruibile a fini commerciali anche il più preciso segnale militare.
Per garantire la propria indipendenza strategica in un settore dalle molteplici potenzialità politico-economiche e tecnologiche, l’Europa ha avviato il progetto di un sistema di navigazione globale autonomo, chiamato Galileo, concepito da UE ed ESA come un programma civile sotto controllo civile. Il su precursore EGNOS migliora l’accuratezza del GPS sull’Europa, fornendo informazioni aggiuntive per correggerne i segnali e consentendo di disporre di dati più accurati per applicazioni critiche per la sicurezza, come il volo aereo o il passaggio di navi attraverso gli stretti. Nel 2003 Unione Europea e Agenzia Spaziale Europea hanno siglato un accordo per dotare il Continente di un proprio sistema di navigazione satellitare, composto da 30 satelliti distribuiti su tre piani orbitali, compatibile ed interoperabile con GPS e GLONASS. Oltre ad un servizio aperto gratuito, Galileo offre un servizio pubblico regolamentato, altamente criptato per le organizzazioni governative, servizi di ricerca e salvataggio e per la salvaguardia della vita umana ed un servizio commerciale criptato e disponibile a pagamento per utenti commerciali. I beni materiali ed immateriali creati o sviluppati nel suo ambito sono di proprietà dell’UE, che gestisce il programma tramite la Commissione, l’Agenzia del GNSS europeo e all’ESA. L’implementazione del programma ha visto nel tempo divergenze tra nazioni europee e controversie internazionali, soprattutto da parte americana. Gli USA vedevano infatti sfidata la loro supremazia nella navigazione satellitare ed erano preoccupati da possibili interferenze con il segnale GPS e dall’interessamento di alcuni paesi extra-europei, Cina in particolare.
La Cina ha sottoscritto un accordo con l’UE nel 2003 che permetteva l’accesso allo status di Paese partecipante a Galileo, secondo uno schema che prevedeva una partecipazione finanziaria al progetto e la cooperazione industriale in diverse aree . In seguito a tensioni e all’insoddisfazione per il proprio ruolo la Cina ha però manifestato l’intenzione di sviluppare il proprio sistema Beidou (o COMPASS) ponendolo in diretta concorrenza con GPS, Galileo e GLONASS. In fase di studio fin dagli anni Ottanta, Beidou, che ha anche una chiara valenza militare, è articolato in tre fasi che hanno progressivamente ampliato il raggio d’azione del sistema: Beidou-1 limitato alla Cina, Beidou-2 con diffusione regionale (Asia/Pacifico) e Beidou-3 in grado di garantire un servizio su scala globale, la cui piena operatività è prevista nel 2020.
La padronanza delle tecnologie satellitari è uno degli elementi in grado di influire notevolmente sulle ambizioni politico-strategiche di diverse potenze regionali in fase di ascesa. Il valore aggiunto delle infrastrutture spaziali, infatti, si esprime in numerosi settori di attività, dalle telecomunicazioni alla meteorologia, al telerilevamento, alla scienza ed osservazione della Terra, che hanno talvolta un’intrinseca valenza duale, di applicazione cioè sia civile che militare. La disponibilità, quindi, di network satellitari nazionali permette di disporre di un grado d’indipendenza e di un potenziale strumento di cooperazione internazionale molto utile in politica estera.
Se poi si va a valutare il ruolo dei sistemi spaziali per la condotta delle operazioni belliche, la loro intrinseca indispensabilità si è rivelata evidente sin dalla Guerra del Golfo e ed è stata confermata nei successivi conflitti in Kosovo, Afghanistan, Iraq e Medio Oriente. Dal punto di vista strategico e tattico, un sistema di navigazione satellitare consente di conoscere con precisione la posizione di oggetti fissi o in movimento dotati di ricevitori idonei e permette quindi di disporre di un quadro più chiaro per migliorare la logistica, tracciare armi e posizioni del nemico o localizzare elementi d’interesse. Inoltre la guida satellitare è uno dei sistemi più Motivazioni politiche e d’indipendenza nazionale, di ricadute socio-economiche e sviluppo di tecnologie critiche costituiscono ulteriori fattori di stimolo per un attore internazionale che decida di varare un programma autonomo di navigazione. In quest’ottica vanno analizzati i tentativi di implementare un proprio sistema di posizionamento regionale da parte indiana (IRNSS) e giapponese (QZSS) e di rendere pienamente operativo Galileo nel 2020, data in cui dovrebbero entrare pienamente in funzione anche il Beidou globale cinese e il GPS III americano a correzione dei difetti di GPS e GPS II.