Afghanistan: punto di situazione sulle elezioni
Ad oltre un mese dall’inizio delle elezioni presidenziali, tenutesi in tutto il Paese lo scorso 5 aprile, la nomina del successore di Hamid Karzai sembra destinata ad essere ulteriormente posticipata. Dopo settimane di spoglio da parte della Commissione Elettorale Indipendente, infatti, i primi risultati hanno evidenziato come nessuno dei candidati abbia raggiunto il 50% delle preferenze, il quorum necessario per vincere la consultazione al primo turno. Nonostante siano ancora in corso gli accertamenti di validità su decine di migliaia di voti, sembra ormai sempre più probabile che i risultati definitivi, previsti per il prossimo 14 maggio, sanciscano il ballottaggio tra i due contendenti che hanno raccolto il maggior consenso: Abdullah Abdullah, ex Ministro degli esteri, sfidante di Karzai nel 2009 e considerato il favorito, e l’ex Ministro delle finanze Ashraf Ghani, attestatisi rispettivamente a circa il 45% e il 32%. Qualora anche l’attività di verifica, ora in fase di completamento, non alterasse gli attuali risultati, solo un eventuale, e alquanto improbabile, accordo tra i due candidati potrebbe scongiurare lo slittamento dell’insediamento del nuovo Presidente. Appare plausibile, al contrario, che sia Abdullah sia Ghani cerchino di agevolare la formazione di alleanze strategiche con i candidati ormai esclusi dalla competizione, i quali, identificato il rispettivo cavallo vincente su cui scommettere, potrebbero decidere di offrire il proprio sostegno elettorale in cambio di un futuro riconoscimento all’interno del nuovo governo.