Intelligence and Defence Update n°41

Di Silvio Mudu e Claudia Enas
30.10.2012

Sommario: Israele, India, Iraq, Russia

Israele

Nelle ultime settimane si sono intensificati i negoziati tra la Lockheed Martin e la IAI (Israel Aerospace Industries) per l’acquisizione, da parte israeliana, di un secondo squadrone di 20 F-35. L’operazione va ad aggiungersi al precedente contratto relativo all’acquisizione di 20 F-35 nel 2006.

Sembra che le trattative prevedano la possibilità che la stessa IAI, una volta acquistato il secondo squadrone, possa negoziare per produrre 811 paia di ali dell’F-35, destinate al mercato internazionale, in un periodo di 10 anni. Qualora le trattative andassero in porto, la produzione verrebbe affidata all’industria israeliana Lahav, che in passato ha collaborato con la Lockheed Martin per l’F-16. Inoltre, la fabbricazione di componenti israeliane, consentirebbe alla stessa Lockheed Martin di avviare il programma F-35 I.

Dal 2003 Israele è divenuto Security Cooperative Participant nel programma F-35, in seguito a un contributo di 20 milioni di dollari. Nonostante il suo ruolo nella partecipazione sia quindi marginale, gli ultimi anni hanno registrato un progressivo coinvolgimento di Tel Aviv nel processo di sviluppo degli F-35. Questo potrebbe alterare gli equilibri in seno al programma, soprattutto per la possibilità di montare tecnologia israeliana.

L’F-35 è un cacciabombardiere monoposto di quinta generazione, con tecnologia stealth,  ed è  considerato il caccia di punta dei prossimi anni. La produzione di questo modello è prevalentemente statunitense. Per quanto riguarda il costo unitario, secondo diverse fonti, si aggirerebbe attorno ai 150 milioni di dollari.

India

La scorsa settimana, il Governo indiano ha concluso un accordo con la Russia, dal valore di  1,5 miliardi di dollari, relativo all’acquisto di 200 missili cruise BrahMos di fabbricazione russo-indiana e di 10.000 missili Invar anticarro di fabbricazione russa.

Il BrahMos è un missile da crociera con gittata attorno ai 300 km e velocità tra 2,8 e 3,0 Mach, dotato di testata fino a 300 kg. I missili Invar hanno una gittata di 4-5 km, velocità supersonica e sono dotati di testate da 4,5 kg. Questi ultimi, basati sui missili russi 9M119M (AT-11 Sniper),  equipaggeranno i carri armati T-90 in dotazione alle Forze Armate indiane, ed in futuro si prospetta che l’azienda indiana Bharat Technologies possa produrli sotto licenza.

Il 10 ottobre si è tenuto a Nuova Delhi il 12° incontro della Commissione Intergovernativa indo-russa sulla Cooperazione Tecnica Militare, che ha avallato i Protocolli di cooperazione militare firmati il 27 e 28 agosto tra i due Paesi.

La crescita della cooperazione tra India e Russia nel settore militare, dunque, prosegue nonostante, nelle ultime settimane, i due governi abbiano rivisto l’accordo di cooperazione per la produzione  del caccia di quinta generazione Sukhoi T-50/PAK-FA. Nuova Delhi,  a causa dei ritardi del programma, ha ridotto l’ordine dei caccia di un terzo rispetto al numero inizialmente concordato (144 invece di 214). Infatti, l’India ha lamentato il fatto che i tempi di consegna dei primi caccia sono slittati dal 2017 al 2020.

Iraq

Il 12 ottobre, presso la sede della Aero, a Vodochody, si è concluso un accordo del valore di 1 miliardo di dollari relativo alla fornitura di 28 addestratori L-159 all’Aeronautica irachena. Tale contratto riguarda la vendita di 24 nuovi L-159BQ, progettati appositamente per le Forze aeree irachene, e di 4 L-159T1 di seconda mano. L’incontro tra il Primo Ministro Nuri al-Maliki e l’industria aerea ceca è stato patrocinato dal Ministro della Difesa della Repubblica Ceca. Si aprono così le basi del mercato dell’Europa dell’est per la Iraqi Air Force, con prima consegna prevista per il 2013, a 6-7 mesi di distanza dalla firma dell’accordo.

Prodotto dalla Aero a partire dal 1997, il L-159 è un velivolo che può essere usato tanto per l’addestramento quanto per il bombardamento leggero.

Nella sua versione per attacco leggero può montare, oltre alle bombe GBU a guida laser, missili air-to-air e air-to-ground, come gli AIM-9M Sidewinder, IRIS-T, AIM-132 ASRAAM e AGM-65 Maverick.

Russia

Nella seconda metà di ottobre, in Russia sono stati effettuati importanti test missilistici. Tale esercitazione sarebbe la più grande dal 1991.

Nel Mare di Okhotsk è stato testato il missile intercontinentale RS-29R (SS-N-18 Stingray), lanciato da un sottomarino di classe Delta III verso Chizha, nella Penisola di Kanin, a circa 10.000 km di distanza.

Dal sito di Plesetsk è stato lanciato  un RT-2PM Topol (SS25 Sickle). Questo ICBM a combustibile solido trasporta una singola testata da 800 Kt e ha una gittata massima di 10.500 Km. È stato riportato che il target sia stato raggiunto con successo, presso Kura, in Kamchatka.

Due bombardieri strategici, il Tu160 (Blackjack) e il Tu95 (Bear), hanno testato 4 missili cruise air-to-ground, capaci di equipaggiare testate nucleari, verso il poligono di Pemboy.

Interessante il test condotto mercoledì 24 ottobre dal sito di Kapustin Yar. Si tratterebbe di un nuovo ICBM che avrebbe raggiunto il sito previsto in Kazakhstan.

L’esercitazione sarebbe stata tesa a dimostrare che, nonostante il ridimensionamento delle Forze Armate russe, i tagli previsti dalla riforma militare ed i ritardi nello sviluppo dei programmi di ammodernamento, la deterrenza e lo status di super potenza sarebbero garantiti dall’efficienza degli armamenti in dotazione.

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