Intelligence and Defence Update n°40

Di Andrea Falconi
03.10.2012

Sommario: Europa, Francia, Stati Uniti, Svezia

Europa

Le trattative in corso per procedere alla fusione tra l’azienda franco-tedesca EADS e la britannica BAe sono entrate in una fase di stallo, relativa in particolar modo alla definizione delle future partecipazioni statali nella nuova società.

La Francia, infatti, detiene già una considerevole quota azionaria di EADS, pari a circa il 12% tra partecipazioni dirette ed indirette, ed è quindi interessata al mantenimento della stessa, ed alla contemporanea acquisizione di un potere di veto relativo ai futuri programmi di sviluppo ed export della nuova azienda. La Germania, che detiene una limitata partecipazione diretta (0,39%), è interessata al solo potere di veto ed è contraria alla logica della partecipazione statale, che favorirebbe uno spostamento del potere di controllo della nuova società a favore della Francia. La posizione di Londra, infine, sembra essere più vicina a quella tedesca, pur non osteggiando del tutto la possibile partecipazione statale. In generale, tutti i Paesi coinvolti sono interessati ad acquisire i maggiori centri di produzione, per canalizzare a livello nazionale l’incremento dei posti di lavoro che si verrebbero a creare.

I dibattiti in corso e lo stallo delle trattative testimoniano la difficoltà insita nel portare avanti un processo di fusione che coinvolge le maggiori economie europee, finalizzato alla creazione del maggiore colosso mondiale nel campo della Difesa, senza che questo sottointenda la creazione di un unico garante politico. I diversi veti incrociati ed il controllo pluri-statale dell’azienda potrebbero inficiarne il futuro operato, qualora gli Stati, come è probabile, utilizzassero tali poteri per portare avanti istanze di protezionismo industriale.

Francia

Il 2 ottobre, la Direction Générale de l’Armement (DGA) francese ha preso in consegna il primo caccia Dassault Rafale equipaggiato con il nuovo radar AESA (Active Electronically Scanned Array) sviluppato dalla Thales, denominato RBE2 (Radar à Balayage Electronique 2 plans).

Il Dassault Rafale è un caccia bimotore multiruolo di quarta generazione e mezza, sviluppato dall’azienda francese Dassault a partire dagli anni ’80, ed impiegato da Aeronautica e Marina francesi, oltre ad essere stato recentemente selezionato dall’India nell’ambito della competizione MMRCA.

L’installazione del radar AESA RBE2 rappresenta un’ottima opportunità per incrementare le capacità aria-suolo del caccia, oltre a dotarlo della possibilità di montare missili aria-aria BVR (Beyond Visual Range) come il Meteor della MBDA. Inoltre, secondo fonti della stessa Thales, il radar AESA permetterà di tracciare fino a 40 bersagli simultaneamente e di ingaggiarne otto.

Tale avanzamento nella componente radar del Rafale segna un importante punto a favore del caccia francese nell’ambito delle competizioni internazionali cui partecipa la Dassault, prima fra tutte quella relativa alla fornitura di caccia all’aviazione militare brasiliana. Inoltre, l’upgrade apre importanti strade per l’export del Rafale, anche in virtù del momento di difficoltà attraversato dai due principali competitor, il SAAB Gripen-NG E/F, tutt’ora in fase di sviluppo, e l’Eurofighter Typhoon, per il quale non si riesce ancora a portare a termine il processo di installazione di un radar AESA.

Stati Uniti

La Lockheed Martin, azienda leader nel settore della Difesa statunitense, si è aggiudicata un’importante commessa per fornire a Taiwan aggiornamenti relativi a 145 velivoli F-16A/B Block 20. Il contratto, dal valore di 1,85 miliardi di dollari, prevede upgrade per l’avionica, tra cui un GPS (Global Positioning System) e apparecchiature per EW (Electronic Warfare), oltre all’installazione di un radar AESA (Active Electronically Scanned Array), dotazione considerata sempre più indispensabile nell’attuale mercato dei caccia. La stipula del contratto, avvenuta il 1° ottobre scorso, mette in sicurezza la fornitura di upgrade a Taiwan da parte della Lockheed, dopo che nell’agosto scorso la BAe Systems US era entrata nel mercato asiatico degli upgrade di tali velivoli. Il 6 agosto, infatti, la BAe Systems ha concluso con la Corea del Sud un contratto relativo alla fornitura di upgrade per 130 F-16 sudcoreani, mentre nel febbraio scorso la stessa azienda si era aggiudicata un contratto per l’installazione di sistemi di Data Link sugli F-16 della ROKAF.

La fornitura da parte di BAe, tuttavia, non comprende l’installazione di un radar AESA, proprio a causa di specifici accordi tra la BAe Systems e gli USA, e ciò garantisce che, nei prossimi anni, la Lockheed Martin continuerà ad avere il monopolio di tale mercato.

Svezia

Lo sviluppo della nuova versione del SAAB Gripen, il Gripen-NG E/F, sta incontrando oggettivi problemi derivanti dalla mancanza di fondi per il programma di sviluppo, dal costo stimabile attorno ai 5 miliardi di euro. Il Governo svedese, nell’ambito della proposta di budget per la Difesa per il 2013, diramata il 22 settembre scorso, ha reso nota l’esistenza di una clausola nel contratto firmato con la SAAB, la quale prevede che, nel caso in cui non si riesca a trovare un partner internazionale con cui condividire le spese di sviluppo e produzione, il Governo può decidere di sospendere il programma.

I Governi svedese e svizzero hanno firmato, nell’agosto scorso, un accordo quadro, relativo però alle sole spese per l’acquisto del caccia SAAB, senza dunque dare vita ad una compartecipazione al programma. Inoltre, in base ad una clausola dell’accordo con la Svizzera, in caso di aumento dei costi di sviluppo, questi non andranno ad incidere sul prezzo finale delle piattaforme destinate alla Svizzera, ma saranno totalmente a carico della Svezia.

In tale ottica, il fallimento del tentativo di coinvolgere nel processo di sviluppo la Svizzera, probabile – e finora unico – compratore internazionale del Gripen-NG E/F, potrebbe risultare determinante per il futuro del programma di sviluppo del nuovo caccia svedese.

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