La minaccia internazionale di Boko Haram e Ansaru secondo gli USA
Africa

La minaccia internazionale di Boko Haram e Ansaru secondo gli USA

Di Salvatore Rizzi
02.12.2013

Il 13 novembre il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha inserito Boko Haram (“l’educazione occidentale è peccato” in lingua hausa, Ahl as-Sunnah lid-daÊ»wa wal-Jihād, “Il Popolo per la Propagazione degli Insegnamenti del Profeta e della Jihad” in arabo) e Ansaru (Jamāʿatu Anṣāril MuslimÄ«na fÄ« Bilādis SÅ«dān l’Avanguardia per la protezione dei Musulmani nell’Africa Nera in arabo) nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere. I due gruppi fondamentalisti islamici nigeriani sono le ultime formazioni nell’elenco statunitense, che viene aggiornato regolarmente dal 1997 e hanno ricevuto la dicitura di “attore globale” in quanto le loro attività, per gli USA, non sono riferibili solo allo scenario locale, ma anche collocabili nella più ampia rete del terrorismo legato ad Al Qaeda e quindi di respiro internazionale.

La scelta statunitense è avvenuta in seguito ad un lungo iter procedurale che coinvolge vari Dipartimenti, nella quale viene analizzata la pericolosità di un gruppo terroristico per gli interessi vitali degli Stati Uniti. I criteri legali per la designazione di un gruppo terroristico da inserire nella lista sono essenziali per capire la strategia anti-terrorismo statunitense. All’interno della sezione 219 della legge sull’immigrazione, che regola le materie di antiterrorismo (l’Immigration and Nationality Act INA), e i criteri della continuità degli attacchi contro obbiettivi fuori dal territorio statunitense, la Segreteria di Stato valuta in primis la minaccia alla sicurezza nazionale. Questa nozione di ampio significato include sia la difesa del suolo americano che la messa in pericolo dei rapporti internazionali, sia di natura politica che economica. La prima fase dell’individuazione prevede l’identificazione e lo studio dei gruppi terroristici che viene svolto dall’ufficio antiterrorismo, il Bureau of Counterterrorism in the State Department (SCT). Questi monitora costantemente le attività dei potenziali candidati e ne valuta la pericolosità. Quando l’organizzazione osservata ha i requisiti per essere inserita nella lista, il SCT invia un report dettagliato al Segretario di Stato che decide di avallare la scelta insieme al Procuratore Generale e al Segretario del Tesoro. Il Congresso poi, da quando riceve la notifica della designazione, ha sette giorni di tempo per opporre il proprio diniego. Se non sussistono impedimenti il gruppo terroristico è inserito sul Federal Register permettendo eventualmente all’organizzazione stessa, accusata di terrorismo internazionale, di ricorrere alla Corte d’Appello del Distretto di Colombia. La procedura si conclude con l’inserimento del gruppo nella lista delle Foreign Terrorist Organizations (FTO).

A Boko Haram e ad Ansaru sono state inoltre applicate le norme speciali previste del decreto Executive Order 13224, volute da Bush all’indomani dell’11 settembre 2001. Queste prevedono il congelamento di beni e di conti correnti riconducili al gruppo stesso, o a finanziatori residenti sul suolo americano, e la condivisione delle informazioni sul gruppo terroristico con gli altri Stati che s’impegnano nella medesima lotta per favorire la cooperazione.

La stretta che gli USA hanno deciso di dare intorno alle attività bokoharamiste e di Ansaru hanno quindi come primaria motivazione la difesa degli intessei americani in Nigeria. Dai dati economici si evince facilmente come gli Stati Uniti siano il più importante partner per il governo di Abuja. Gli Stati Uniti assorbono circa il 38% delle esportazioni nigeriane. Riguardo al petrolio, negli ultimi dieci anni gli USA hanno importato tra il 9% e l’11% della produzione totale nigeriana. Dato sceso al 5% in conseguenza dello sfruttamento casalingo dei nuovi giacimenti di shale gas. Gli Stati Uniti sono anche il maggiore esportatore in Nigeria (17,7% del totale del Paese africano). Inoltre, molte imprese americane investono specialmente nello sviluppo delle infrastrutture, contribuendo notevolmente al difficile sviluppo socio-economico del Paese. La destabilizzazione provocata dall’opera di Boko Haram e Ansaru è una solida minaccia quindi all’economia statunitense in Nigeria.

Boko Haram è stata fondata nel 2001 nella città di Maiduguri, nello stato federale nord-orientale di Borno, da Mohammed Yusuf, sedicente guida spirituale con alle spalle studi religiosi in Arabia Saudita. La setta salafita è formata principalmente da combattenti di etnia Kanuri, il quarto gruppo più numeroso dopo Hausa-Fulani e Yoruba, ed ora è sotto il comando di Abubakar Shekau, figura che ha lanciato, nel 2010, la campagna militare contro il governo centrale. La presenza bokoharamista è forte, oltre che in tutto il nord della Nigeria, anche al di là dei confini settentrionali con Niger, Ciad e Camerun. L’agenda di Boko Haram è incentrata sull’applicazione della sharia in tutto il Paese, strumento attraverso il quale la setta salafita vorrebbe imporre il proprio arbitrio sulle popolazioni cristiane di etnia Yoruba e Igbo nel sud del Paese. Infatti, queste ultime, vivendo nelle ricche fasce costiere, hanno consolidato il proprio controllo sulle risorse e sulle strutture economiche del Paese. Per questo motivo gli obbiettivi sensibili di Boko Haram sono i cittadini, i simboli e le organizzazioni cristiane, oltre alle istituzioni dello Stato, comprese le Forze Armate, ritenute corrotte ed espressione di un potere anti-islamico. Gli attacchi più sanguinosi sono iniziati nel 2010. In poco più di tre anni a Boko Haram è stata assegnata la responsabilità di decine di attentati che hanno causato migliaia di morti in tutto il nord della Nigeria, specialmente negli Stati di Adamawa, Bauchi, Borno, Gombe, Kaduna, Kano, Kogi, Plateau, Taraba, e Yobe. Solo nell’ultimo mese due attentati contro obbiettivi cristiani, nel Borno contro un corteo nuziale e in un villaggio nei pressi della città di Bama nel nordovest, hanno provocato più di sessanta morti.

Inoltre, desta particolare preoccupazione l’intensificazione dei rapimenti avvenuta negli ultimi mesi. Pratica non diffusa precedentemente nell’organizzazione, la presa di ostaggi occidentali sta diventando ora una fonte sicura di finanziamenti. In Camerun sono stati rapiti infatti una famiglia e un sacerdote francesi. Occorre sottolineare come tali gesti non abbiano un significato politico, poiché Boko Haram ha un’agenda quasi esclusivamente nazionale, ma rappresentano la garanzia di maggiori introiti.

Per quanto riguarda Ansaru, questa è una costola di Boko Haram, nata nel gennaio del 2012, formata da militanti prevalentemente dell’etnia Hausa Fulani e guidati da Abu Usmatul al-Ansari. Rispetto a Boko Haram, Ansaru ha un’agenda più marcatamente internazionale vista la sua vicinanza ideologica e operativa ad al-Qaeda ed ai suoi franchise africani di al-Qaeda nel maghreb Islamico (AQMI) e al-Shabaab. Presente prevalentemente nello stato federale di Kano, nel centro-nord del Paese, il gruppo è dedito principalmente ai rapimenti di occidentali ed ad azioni dimostrative contro il governo. Tuttavia, al contrario di Boko Haram, questo tipo di azioni vengono perpetrate con un chiaro intento politico di ispirazione qaedista, ossia punire Abuja per il sostegno al fronte anti-jihadista in Mali e l’Occidente nel contesto della “Guerra Santa”. Non a caso, il Dipartimento di Stato, nel suo report sulle organizzazioni terroristiche annuali del 2012, ha subito collegato le attività di Ansaru al network più ampio di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) e del Movimento dell’Unicità e Jihad nell’Africa Occidentale (MUJAO).

La decisione dell’inserimento nella lista però è arrivata a distanza di tre anni rispetto all’inizio delle attività terroristiche di Boko Haram e ad un anno di quelle di Ansaru, segno di come, oltre alla motivazione economica dell’inserimento nella black list, quella politica sia diventata la più importante: l’escalation di violenza e l’incremento nelle capacità di destabilizzazione regionale di entrambe le organizzazioni si è acuita nell’ultimo anno con la prospettiva di continuare a crescere.

La minaccia che gli USA vedono crescere è la destabilizzazione cronica di tutta la fascia del Sahel e dell’Africa occidentale ad opera di un network di organizzazioni in grado di condividere un’agenda comune. Gli Stati Uniti stanno dunque focalizzando la propria attenzione sul contrasto al terrorismo in Africa. Ciò è sottolineato dall’ultimo inserimento nella lista dei gruppi terroristici prima di Boko Haram e Ansaru: quello di Ansar al Dine, gruppo fondamentalista tuareg considerato dal Dipartimento di Stato pericoloso come Al-Shaabab o Al Qaeda nel Maghreb Islamico (in lista rispettivamente dal 2008 e 2002).

Il riconoscimento di un gruppo terroristico porta gli Stati Uniti ad incrementare le iniziative di sostegno ai governi locali che affrontano direttamente il problema. La presenza di Boko Haram e di Ansaru rappresenta un incentivo affinché, in Nigeria, la collaborazione militare e di intelligence con gli Stati Uniti possa aumentare.

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